«Vogliamo e chiediamo una governance forte e l’insediamento immediato del consiglio di amministrazione della Crias, la Cassa regionale per il credito alle imprese. Il commissariamento dell’istituto, che dura già da quattro anni, non può e non deve essere rinviato sine die fin tanto che il governatore della Sicilia vorrà. Le imprese sono alla canna del gas e non possono aspettare i tempi della politica». Non usa giri di parole il presidente di Confartigianato imprese Sicilia, Filippo Ribisi, nel denunciare l’immobilità della classe politica regionale nell’assumere decisioni fondamentali per la crescita delle imprese (quella sulla Crias è una delle tante, secondo Confartigianato), in un momento in cui l’accesso al credito per gli artigiani dell’Isola resta un percorso ad ostacoli. Non a caso, l’Osservatorio delle Pmi di Confartigianato Sicilia lo scorso aprile evidenziava come ancora nel 2015 i finanziamenti erogati dalle banche alle piccole e medie imprese avessero subito un calo del 5,3% . Risultato che colloca l’Isola al 6° posto fra le regioni che hanno subito le riduzioni più marcate.
«Già nel luglio 2013- prosegue Ribisi- avevamo sollecitato il governo regionale affinché provvedesse alla formazione del Cda di Crias ma, come dimostrano i fatti, dopo tre anni le nostre istanze sono rimaste lettera morta. Il commissariamento implica l’impossibilità di fare scelte precise, con il risultato che si porta avanti solo l’ordinario. E in un momento che invece impone scelte straordinarie, non si può pensare di prolungare cariche senza fine che di fatto non hanno alcun potere decisionale e non consentono la piena operatività strategica delle imprese artigiane”.