Il 20 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale delle Api proclamata dalle Nazioni Unite, l’Associazione Regionale Apicoltori Siciliani (Aras) ha inviato una lettera aperta agli esponenti politici, ai segretari di partito e ai candidati alle elezioni del Parlamento Europeo. Il messaggio, intriso di preoccupazione e urgenza, denuncia la grave crisi che minaccia la sopravvivenza di circa mille aziende apistiche in Sicilia, la cui chiusura imminente rappresenterebbe un duro colpo non solo per l’economia locale, ma anche per l’ecosistema e il tessuto sociale della regione.
La Crisi del Settore Apistico
Negli ultimi anni, l’apicoltura, tradizionalmente capace di sostenersi autonomamente, è stata travolta da una doppia crisi: una di mercato e una produttiva. Questa situazione sta portando il settore sull’orlo del collasso. Giovanni Caronia, vicepresidente di Aras, ha evidenziato come la mancanza di reddito stia mettendo a rischio la gestione di oltre 140.000 alveari, con gravi conseguenze non solo per gli apicoltori, ma anche per l’intero sistema agricolo. Le api, insieme ai bombi, sono infatti tra le poche specie impollinatrici non in declino, grazie alla cura degli apicoltori. La loro scomparsa comporterebbe una riduzione drastica della produzione alimentare globale.
Cause della Crisi
Le cause della crisi sono molteplici. La crisi di mercato è stata innescata dall’inflazione post-Covid, che ha ridotto i consumi alimentari, e dall’invasione di mieli adulterati, spesso di origine cinese, che hanno saturato il mercato europeo a prezzi stracciati. La crisi produttiva, invece, è iniziata nel 2018, aggravata da fattori come il cambiamento climatico, la riduzione degli ecosistemi naturali, l’uso di pesticidi, le grandi monocolture e la cementificazione. Antonino Coco, presidente di Aras, ha elencato una serie di problematiche ambientali e agricole che hanno compromesso gravemente la produttività delle api.
Richieste di Aras alle Istituzioni
Per affrontare questa crisi, Aras ha proposto una serie di misure urgenti ai candidati al Parlamento Europeo. Tra queste, il riconoscimento del ruolo sociale degli apicoltori con un sostegno significativo al reddito, e il riconoscimento dello stato di calamità naturale permanente per l’apicoltura, che consentirebbe l’accesso a finanziamenti per l’acquisto di farmaci e alimenti di soccorso per le api. Inoltre, Aras sollecita una rapida approvazione delle procedure per individuare e perseguire le frodi alimentari, specialmente nel settore dei prodotti apistici.
Misure a Lungo Termine
Oltre alle misure immediate, Aras propone interventi strutturali per garantire un futuro sostenibile al settore. Tra questi, la riduzione del 50% dei pesticidi utilizzati in agricoltura entro il 2030, la rinaturalizzazione del 4% delle superfici agricole, il blocco del consumo di suolo e il recupero dei terreni degradati. Aras chiede anche un ripensamento sull’uso del fotovoltaico, proponendo che gli impianti siano installati solo su aree aziendali non rinaturalizzabili.
Un Appello per un’Agricoltura Sostenibile
Aras sottolinea che per salvare le api e garantire un futuro agli apicoltori, è fondamentale che l’agricoltura non sia più una minaccia per loro. Si richiede un significativo spostamento dei finanziamenti pubblici verso l’agroecologia. In Sicilia, questa transizione potrebbe essere facilitata dall’attuazione della legge regionale sull’agroecologia del 2021, che prevede incentivi per le aziende agroecologiche. Tuttavia, senza i decreti attuativi, questa legge rimane inattuata.
Conclusione
L’appello di Aras è un grido di allarme che richiede un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni. Salvare le api significa non solo proteggere un settore economico vitale, ma anche preservare un elemento fondamentale del nostro ecosistema. Le misure proposte da Aras offrono un piano chiaro e concreto per affrontare la crisi e garantire un futuro sostenibile all’apicoltura in Sicilia e in tutta Europa.
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