Crocetta ritira i 10 disegni di legge di Articolo 4 e il Piano straordinario per il lavoro “Da queste cose si comincia per costruire il dialogo, così si fa la politica di oggi e di domani”. Poi attacca ancora il Pd: “Mentre dobbiamo accelerare la spesa vogliono cambiare l’assessore al bilancio: sono dei geni”
“Io vedo qui il leader di un movimento, Lino Leanza, che pur avendo il diritto di chiedere una rappresentanza in giunta non chiede poltrone ma mi parla di programmi, di progetti, di idee, di sviluppo. Mi consegna una bozza di piano per il lavoro e dieci proposte di legge concrete. Mi parla di diritto allo studio, di immigrazione, di servizi socio sanitari, di assistenza, di tutela di ciechi e sordi e di tante altre cose concrete. E’ così che si fa la politica. E’ così’ che si riapre il dialogo non con le aggressioni, con le bugie o con lo scontro sulle poltrone”
Crocetta manda poi messaggi possibilisti sul rimpasto anche se la parola rimpasto non gli piace e preferisce parlare di riassetto “Io la affronto la questione della valutazione del governo –dice – e possiamo parlare del suo riassetto non del rimpasto. Valutiamo cosa abbiamo fatto e quali sono i punti di criticità e individuiamo il percorso e le donne e gli uomini con cui farlo”.
“Basta con le aggressioni verbali e via stampa. Non lo capiscono che hanno esagerato”. Poi, rivolgendosi a Leanza “Bene, io ho deciso di rispondere loro con il tuo metodo, caro Lino. Approviamo il bilancio, facciamo i provvedimenti per la salute nelle zone a rischio, la legge per lo sviluppo e la semplificazione amministrativa e così via”.
“Sul suo governo poi “Abbiamo trovato 3000 pratiche bloccate al territorio, oggi ce ne sono solo 1000. Perché dovrei cambiare Mariella Lo Bello? Per metterci qualcuno che fa ‘i servizi’ a qualcuno nel Pd?”
Poi precariato e formazione “I precari sono tutti lì, non è stato licenziato nessuno nonostante continuino a dirlo. Lo stesso i lavoratori degli sportelli multifunzionali, sono tutti salvi, addirittura a Catania sono venuti ad abbracciarmi e ringraziarmi”.
Quindi attacca ancora il Pd. “Quando ho detto di no alla nomina in giunta dell’On. Rinaldi che sito solo come esempio, ho fatto gli interessi del Pd. Ci tengo a precisare che nessuno deve permettersi di giudicare fino a quando i giudici non avranno deciso. Se avessi accettato di averlo in giunta oggi il Pd per primo non sarebbe in difficoltà? Ho tutelato la mia giunta ed il mio partito”.
“Sono stato eletto presidente dal popolo che mi ha scelto democraticamente e non permetterò che si ponga fine a questa esperienza. Vogliono portare questo governo e questa assemblea allo scioglimento e purtroppo ci sono anche persone all’interno del mio partito che vogliono arrivare a questo punto. Ma noi non lo permetteremo, voi non lo permetterete, i siciliani non lo permetteranno”.
“Proprio mentre dobbiamo accelerare la spesa comunitaria e dei fondi Pac e fare il bilancio, arriva il Pd e dice che dobbiamo cambiare l’assessore al bilancio. Proprio una idea geniale. Possiamo chiamare in causa i più grandi statisti della storia e direbbero tutti che si fa proprio così. Se Bianchi oggi se ne andasse, se io lo lasciassi andare i siciliani avrebbero ragiona a dire che abbiamo tradito. Invece no oggi funziona così. Si vedono da qualche parte in gran segreto Crisafulli, Papania, Cracolici e qualche altro e decidono così. Ora dicono che non volevano il posto in giunta. Allora la crisi è risolta non occorre fare più niente se non vogliono il posto. Vogliono espellere qualche assessore o anche il Presidente della Regione dal Pd. Che facciano. Certamente non si metterà a piangere nessuno. Io voglio incontrare tutti. Le parti sociali, i partiti della coalizione e così via ma ogni discussione non può diventare un aut aut. Una cosa ci caratterizza, me come Articolo 4, non vogliamo più la Sicilia dei mandarini, quella nella quale pochi notabili decidono per tutti”.
“Si scandalizzano per l’apertura al Pdl. Ma come proprio loro che hanno tenuto in vita il governo di Raffaele Lombardo tenendogli la bombola dell’ossigeno fino alla fine. Allora Lino – conclude Crocetta – parliamo laicamente con tutti per liberare la Sicilia e creare lo sviluppo e il lavoro tutti insieme”