“Stiamo salvando la Sicilia, siamo riusciti a fare una finanziaria salvaguardando la coesione sociale e risanando il bilancio della Regione eliminando privilegi in coerenza con l’azione intrapresa dal dicembre del 2012″. Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.
“Non si fugge dalle proprie responsabilita’, troppo facile per qualcuno incassare norme della finanziaria e poi scappare dall’aula per arroccarsi sull’Aventino: ma i siciliani non sono stupidi, capiscono bene questi giochetti da vecchia politica. Ringrazio chi ha votato la finanziaria e anche chi pur non condividendola in pieno e’ rimasto solo in aula consentendo il numero legale – prosegue -. Presto, pensiamo a luglio, arrivera’ la manovra bis perche’ c’e’ necessita’ di rettificare alcune cose, come ad esempio i contributi alle scuole, ai teatri, misure per il credito agli operatori. Con la manovra approvata abbiamo riconquistato con lo Stato quel rapporto che era stato messo in discussione dalla politica degli sprechi del passato”.
“L’azione che abbiamo intrapreso ci consente inoltre di avere maggiore credito nei confronti del mondo della finanza e degli investitori con lo scopo di incrementare il Pil – conclude Crocetta -. Fatta la finanziaria ora ci concentreremo sul resto dell’agenda, dalle norme per lo sviluppo alla riforma dei Liberi consorzi e della burocrazia per sottrarre i cittadini dagli abusi e accelerare gli investimenti. I cittadini non possono continuare a essere vittime della corruzione e dell’elefantismo burocratico”.
“La Finanziaria e’ stata approvata: mette in ordine i conti, salva la Sicilia e abolisce i privilegi.Perche’ in nessuna regione del mondo ci sono dipendenti che quando vanno in pensione guadagnano il 115% rispetto a quando lavoravano. E’ assurdo, normalmente si guadagna di piu’ restando a lavoro: un privilegio assurdo”.
FORMAZIONE. “Con l’approvazione della legge finanziaria abbiamo messo al riparo gli stipendi degli operatori della Formazione professionale impegnati fino a metà maggio nel progetto Prometeo del Ciapi con la rendicontazione a costi reali, sanato quanto rilevato nella sentenza del Tar Sicilia in merito al sistema di accreditamento degli organismi formativi operanti nel sistema della Formazione professionale siciliana ed esteso ai soggetti privati accreditati l’attuazione delle misure in materia di politiche attive del lavoro”. Così Giovanni Lo Sciuto, esponente al Parlamento siciliano del Ncd e componente della Commissione Cultura e Lavoro all’Ars, commentando l’approvazione della legge di stabilità regionale per il 2015.
“Il Governo ha perso ancora una volta l’occasione per programmare, ristrutturare e risanare il sistema della Formazione professionale in Sicilia – dice il parlamentare del Ncd all’Ars -. Che aggiunge “Non c’è traccia di riforma dei servizi per l’impiego né del sistema formativo regionale che restano incompiute dopo 30 mesi di governo fallimentare che ha messo a nudo l’inadeguatezza del presidente Crocetta e della sua maggioranza capeggiata dal Partito democratico di dare risposte alla Sicilia ed ai siciliani in materia di lavoro, istruzione e formazione”.
“Non è accettabile – aggiunge Lo Sciuto – il silenzio dell’esecutivo regionale sulla vicenda della vendita del Cefop al Cerf che, dopo essersi chiusa favorevolmente, per effetto della sentenza del Tar Sicilia di Palermo, si attende lo sblocco di circa 32 milioni di euro per finanziare la seconda e terza annualità dell’Avviso 20/2011”.
“Ripetutamente e in tante occasioni – sostiene il parlamentare trapanese – avevo avvisato il Governo regionale della possibile conclusione favorevole per il Cerf, auspicando che l’amministrazione regionale potesse appostare le risorse relative al fabbisogno finanziario legato all’assunzione di 408 lavoratori al Consorzio”.
Per il deputato castelvetranese, restano, quindi, sempre a rischio i livelli occupazionali nel settore della Formazione professionale.
“Il Governo regionale continua ad annaspare – sottolinea Lo Sciuto – mentre i mesi passano e i lavoratori proseguono il calvario senza retribuzioni e senza lavoro. E con il futuro appeso ad un filo, anzi alla programmazione delle risorse del Fondo sociale europeo 2014/2020 che stenta a decollare”.
“Il settore continua a restare ostaggio di una politica miope – puntualizza il componente della Commissione Lavoro all’Ars – alla quale va aggiunta una pratica burocratica asfissiante che spinge velocemente verso la chiusura il settore. Più volte abbiamo incalzato il Governo in Commissione su queste criticità e ancora continueremo a farlo per inchiodarlo al senso di responsabilità politica sullo sfascio della Formazione professionale siciliana”.
Analisi chiara quanto dura e reale quella del deputato castelvetranese, che torna sull’emergenza del settore.
“Il Governo regionale aveva a più riprese garantito lo sblocco dei fondi per far ripartire la terza annualità – dichiara Lo Sciuto – ma ad oggi, e siamo già agli inizi di maggio, non c’è traccia di nulla. Molti enti formativi attendono ancora l’emissione dei decreti d’impegno che giacciono sulle scrivanie degli uffici del dipartimento Formazione professionale. E pensare che i corsi della terza annualità dovrebbero chiudersi a giugno – incalza -. Incredibile il tempo perduto appresso all’inconcludenza dell’esecutivo regionale che ha battuto tutti i record di incapacità politica”.
Per il parlamentare del Ncd all’Ars: “ Non si capisce, poi, cosa si aspetta ancora per fa partire i bandi per la nuova programmazione dell’offerta formativa. Solo a parole il Governo regionale ha assunto l’impegno di ricollocare i circa 3 mila lavoratori rimasti senza ente ma, ancora una volta, la soluzione ancora non arriva. Si faccia chiarezza una volta per tutte”.
“L’impegno di erogare entro la fine dello scorso marzo– rilancia Lo Sciuto – l’indennità di Cassa integrazione guadagni in deroga per tutti i lavoratori aventi diritto per il 2014, sia dei servizi che degli interventi ,non è stato rispettato. Ed ora? Anche su questa vicenda non è più tempo di cincischiare, l’esecutivo getti la maschera e dica la verità”.
RUGGIRELLO. Altri importanti settori economici sono stati tutelati dal maxi emendamento della finanziaria con l’inclusione dei provvedimenti proposti dall’Onorevole Paolo Ruggirello. Dopo la definizione dei canoni per l’estrazione nei bacini marmiferi e il vincolo dei comuni riceventi tali somme nell’eseguire, in quota parte, interventi di valorizzazione ambientale o di riqualificazione e ristrutturazione degli immobili sequestrati alla mafia; il maxi emendamento regionale prevede il contributo di 200 mila euro al comune di Erice per l’esercizio funiviario e la definizione delle quote di superficie delle zone industriali da destinare alla vendita diretta dei prodotti, fissata al 5% per gli edifici ad uso industriale e al 7% per quelli ad uso artigianale.
L’onorevole Ruggirello è anche il promotore dell’emendamento che prevede i canoni concessori del demanio marittimo per gli impianti di acquacoltura e maricoltura che insistono in specchi d’acqua, stabili nello 0,1% per metro quadro annuo per le aree occupate a mare comprese le aree a terra; il cui pagamento potrà essere rateizzato. Nella finanziaria regionale è stato inoltre previsto l’obbligo di sostegno dei liberi consorzi comunali ai consorzi universitari e alle istituzioni culturali già partecipate dalle province regionali, con carattere di priorità dopo le spese obbligatorie.