Mentre il governo nazionale vara la riforma sugli appalti pubblici, in cui tra le altre cose si elimina il massimo ribasso, il Governatore siciliano Rosario Crocetta blocca una legge simile “sulla quale grava il sospetto di essere gradita a imprenditori vicini a Matteo Messina Denaro”. La legge è quella che abbatte il massimo ribasso per gli appalti pubblici in Sicilia, che il presidente della Regione vuole bloccare dopo le notizie sul file degli “onorevoli da sistemare” trovato nel pc dell’imprenditore Pietro Funaro, ex vice presidente dell’Ance Sicilia.
Funaro nel 2014 è stato destinatario di un sequestro di beni per 25 milioni di euro con l’accusa di essere vicino a Cosa Nostra.
Nel suo pc è stata trovata una mail – arrivata alla vigilia del voto sull’emendameto – con un file allegato denominato “gruppi onorevoli da sistemare” in cui c’era un elenco di deputati regionali da “avvicinare”, e c’era anche il nome di Rosario Crocetta.
“Sul blocco della legge sugli appalti del luglio 2015 – dice il governatore – non mi fermo affatto. Sulla lotta alla mafia non si fanno sconti a nessuno. Ciò che piace ai nemici delle istituzioni non può piacere alle istituzioni. Dobbiamo bloccare quella legge e nella prima seduta utile va detto con chiarezza che quella norma non si applica più”. Il presidente traccia una linea ben definita: “In Sicilia – continua Crocetta – deve essere adottata la legislazione nazionale sulle posizioni del ministro Delrio. Occorre smetterla con l’idea che le norme sull’aggiudicazione degli appalti vengano fatte dalle associazioni di categoria, perché negli ultimi dieci anni si è sempre fatto così, le categorie proponevano norme e dopo due anni che le avevano proposte ne chiedevano la modifica”.
Pietro Funaro, imprenditore edile, è stato presidente dell’Ance a Trapani e vice presidente Regionale. Funaro ha spiegato che quella mail era partita da Gaetano Scancarello, e che si trattava “di una mail di servizio”. “E’ arrivata anche a me perchè avevo partecipato pure io, mesi prima, al comitato delle sigle che incontrò Crocetta per abbattere i massimi ribassi. Questa comunicazione trovata nel mio pc è sostanzialmente un’attività dei sindacati con la quale si era detto di informare i deputati sul contenuto della legge prima di andare in aula. Una legge che abbiamo contribuito a scrivere, non solo l’Ance ma anche altre associazioni. “E’ stato il Movimento 5 Stelle a contestare il sistema delle gare al massimo ribasso, e Crocetta poi ha ricevuto un comitato di associazioni di categoria. In quella riunione disse che tutte le gare con ribasso superiore al 25% erano suscettibili ad infiltrazioni mafiose”.
Nel pc di uno dei dipendenti di Funaro sono stati trovati anche i “pizzini” di Matteo Messina Denaro. “Ma non è così, è un articolo di giornale sul ritrovamento dei pizzini nel covo di Lo Piccolo, ce li hanno tutti questi articoli. Nessun documento”.
Crocetta in queste ore ha puntato il dito contro le associazioni di categoria che propongono le leggi. Il presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, nel ha dichiarato che “il testo finale di questa legge del 2015, nata come proposta, fra gli altri, dell’allora presidente M5s della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, è frutto di un emendamento del governo Crocetta – lo stesso che ora vorrebbe abrogarla ripudiando una propria ‘figlia’ – al termine di pubblici confronti svoltisi alla luce del sole nelle commissioni di merito (senza quindi bisogno di ‘avvicinare’ alcun deputato) ai quali hanno partecipato tutte le associazioni di categoria e i sindacati“.
“In verità – conclude Cutrone – , stando ai riferimenti temporali, possiamo intuire che il provvedimento al quale si riferiscono le indiscrezioni di stampa e che sarebbe stato oggetto di attenzioni ‘lobbistiche’ da parte di mafiosi e imprenditori altro non sia che il ddl 488-762, esitato per l’Aula il 16 luglio 2014 (che, a nostra memoria, non è mai stato approvato dall’Ars) il cui contenuto è assai diverso dalla legge attualmente in vigore; legge che, come detto, l’Ance Sicilia sostiene perché ha in sé principi e soluzioni tecniche efficaci, la cui validità è stata confermata dal nuovo Codice degli appalti e anche dall’impugnativa della Presidenza del Consiglio dei ministri che si riferisce al perimetro della potestà legislativa regionale e non al metodo di esclusione delle offerte anomale”.
Sulla questione è intervenuto anche Gaetano Scancarello, la persona che ha inviato, prima di tutti, la mail “incriminata” con il file degli “onorevoli da avvicinare”.
Ecco la sua versione dei fatti.
ln data 3/6/2014 fu presentato un Disegno di Legge (n. 762) a firma dei 14 deputati delMovimento Cinque Stelle, che trattava le modifiche da apportare al sistema di aggiudicazione delle gare di appalto.
Nel mese luglio 2014, a Sala D’Ercole, si doveva trattare la finanziaria e dopo diversi incontri Istituzionali, con i vari rappresentanti sindacali ed i rappresentanti delle categorie datoriali, vi era la speranza che il Disegno di Legge potesse passare come unico articolo della finanziaria.
Avuto modo di esaminare il Disegno di Legge 762 ci rendemmo conto che la proposta non avrebbe migliorato il sistema vigente, quindi bisognava emendarla.
Questo emendamento al Disegno di legge veniva proposto e discusso all’interno dei vari gruppi politici dell’Assemblea Siciliana. (Da ciò scaturisce quell’elenco di Onorevoli (46) che già erano stati informati dell’emendamento).
In quel periodo la maggioranza di Governo non era stabile, vi erano molte fibrillazioni politiche, di conseguenza, noi piccoli imprenditori che ritenevamo l’emendamento proposto molto importante per non far morire l’imprenditoria sana dell’Isola, non più in grado di sopportare ribassi così alti (oltre il 40%), eravamo preoccupati che la legge non passasse.
Proprio per questo motivo fu compilato quel file chiamato Senza “GRUPPI ONOREVOLI DA SISTEMARE”. Il senso, chiaramente, non era quello artatamente dato dal1autore dell’articolo, riportato da tanti quotidiani on-line, bensì il fatto che molti Deputati cambiavano velocemente casacca e non sapevamo più a quale gruppo appartenessero. Pertanto era il file “DA SISTEMARE” e non gli Onorevoli. Quel file serviva inoltre per far si che ogni rappresentante territoriale della categoria si interessasse di informare, sulla proposta di legge, i rappresentanti istituzionali Iocali.
Finalmente il Disegno di Legge 762 veniva esitato per l’Aula in data 16 luglio 2014 nella seduta n. 134, (per la cronaca in commissione sono state ascoltate le Categorie interessate.
Infine il Disegno di legge, non fu inserito nella bozza della finanziaria, alla fine é stato stralciato in quanto non ritenuto dai Capigruppo argomento di legge finanziaria. Ci fu detto che sarebbe stato portato in aula separatamente come Disegno di Legge.
Fu intrapreso un lungo percorso denso di incontri con i tecnici dell’Assessorato alle infrastrutture e unitamente al deputato firmatario del disegno di legge, Sergio Tancredi, abbiamo verificato l’emendamento da presentare in IV Commissione Legislativa, emendamento condiviso da tutti (Assessorato competente, Categorie lmprenditoriali, gruppo politico del Movimento Cinque Stelle).
In data 3/2/2015 le categorie imprenditoriali (compreso chi parla, vedasi allegato 2) fummo invitate a partecipare alla riunione della IV Commissione Parlamentare al fine di rappresentare le nostre istanze. (della riunione si possono anche trovare i filmati su YOU TUBE).
Per il continuo della storia le cronache raccontano delle diverse assemblee svolte per arrivare pacificamente ad una riforma del sistema degli appalti il 10 luglio 2015 con l’approvazione della L.R. n. 14/20 l 5 (la più votata nell’ultima legislatura), una norma che ha ridato una boccata di ossigeno ma soprattutto ha ridato dignità alla categoria.
Tutte queste lotte sono state sostenute dalle associazioni di categoria quali ANIEM CONFAPI, ANCE SICILIA, dal Comitato CREDA SICILIA e da tantissimi liberi imprenditori che credono ancora in questa terra.
A conclusione di questo comunicato stampa vorremmo soffermarci su un fatto che ci é apparso molto strano, cioé:
– il giorno 1 marzo 2016 viene pubblicata la circolare Prot. N. 38006/DRT che da seguito alla approvazione del D.L. 30 dicembre 2015 n. 210 (c.d. mille proroghe 2016) con legge 25 febbraio 2016, (il Legislatore Nazionale proroga la validità della legge n. 14 del 10 luglio 2015 fino al 31 luglio 2016)
– in pari data escono fuori delle notizie faziose, riportate in contesti penali, che nulla hanno a che fare con la vita sociale, politica ed economica della nostra Sicilia.
Probabilmente a qualcuno questa norma che garantisce trasparenza e legalità ha dato molto fastidio e quindi si preoccupa di offuscarne i meriti facendo aleggiare i fantasmi del malaffare”.