I dati sono della sicilianissima Fondazione Res, li ha anche pubblicati Il Mattino di Sicilia qualche giorno fa. Solo che il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, si confonde, e parla di “osservatori internazionali”, o, addirittura, di uno “studio del Sole 24 Ore”, in un articolo che lui ritaglia e manda a tutti. Ripetiamo: è la Fondazione Res che certifica un 2015 meno funesto del previsto in Sicilia. La recessione si è bloccata nel 2014, dopo 7 anni ininterrotti che hanno visto una caduta del Pil complessivamente del 13%. Commentando questi dati Crocetta afferma “le profezie di sciagura, gli attacchi continui al governo sono totalmente immotivati, stiamo lavorando bene, i dati lo dimostrano e il 2015 sarà l’anno della crescita con un incremento del Pil del 1,5%. I dati sono in gran parte legati al lavoro eccezionale fatto sull’utilizzo dei fondi europei e alle politiche di rigore finanziario, segnando un’inversione totale di marcia. I critici che ancora oggi continuano a diffondere notizie false sulla Sicilia, – conclude il presidente – guardassero i dati che vengono diffusi, da osservatori certamente non interessati, con obbiettività”. Crocetta glissa sul fatto che, comunque, secondo la Fondazione Res, difficilmente per ora si tornerà ai livelli di reddito del passato.
Il governatore lavora nel frattempo ancora sulla legge di stabilità. Ha deciso di inserire nel disegno di legge una norma che consenta di mettere sotto un’unica regia sia l’Ufficio di Bruxelles che il dipartimento della Programmazione, guidato da Vincenzo Falgares: “Occorre spingere sull’utilizzo dei fondi europei – ha aggiunto Crocetta – ma contestualamente dobbiamo creare una struttura per affiancare i sindaci ed aiutarli nella progettazione. Molte delle risorse del settennio 2014-2020 sono destinate alle Città metropolitane, ma anche alla bonifica del territorio dal dissesto idrogeologico. Dobbiamo potenziare assolutamente gli uffici della Programmazione perché dobbiamo spendere i soldi che abbiamo a disposizione in opere utili, in grado di migliorare il volto della Sicilia”.
Dall’altra parte, invece, l’Ars lavora sui tetti alla spesa, soprattutto per quanto riguarda il funzionamento dei gruppi. E’ di ieri una circolare del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che cambia profondamente il sistema di utilizzo dei fondi a disposizione dei gruppi (6 milioni di euro l’anno…) e la rendicontazione. Ieri a Palazzo dei Normanni erano molti a lamentarsi per le nuove regole. Così, ad esempio, le spese per le pulizie saranno a carico dei gruppi in relazione ai metri quadri che hanno, così come acqua, luce e gas. Ancora, l’Ars garantisce ad ogni deputato una postazione con un pc e una stampante, ma la carta e il toner sono a carico dei gruppi…
Ma sono nel territorio i tanti sprechi che vanno individuati. L’ultimo caso viene dalla Provincia di Palermo. L’ente è come se non esistesse più, dato che si aspetta a breve l’approvazione della riforma sui Liberi Consorzi. Eppure è stato appena aumentato lo stipendio annuale di un dirigente della Provincia di Palermo, Salvatore Currao: 15.000 euro in più l’anno, perchè somma le funzioni di segretario e di direttore dell’ente. Per la Uil “in un momento in cui Crocetta chiede agli enti di applicare la spending review, che bisogno c’era di dare un doppio incarico alla stessa persona?”