Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, una settimana fa annunciava di aver “dimissionato” i suoi assessori, e di aspettare dai partiti le indicazioni per una Giunta nuova, la quarta della sua esperienza da Presidente della Regione Siciliana e la prima totalmente politica. “Faremo la nuova Giunta sabato” aveva detto Crocetta. Era l’altro Sabato. E siamo a Novembre e questa Giunta non arriva, mentre la Sicilia è paralizzata: i Comuni non hanno soldi, i forestali protestano, i finanziamenti europei sono a rischio. La Giunta ancora non arriva…
I nodi sono tantissimi. Il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, che doveva entrare in maggioranza, sembra adesso tirarsi fuori per evitare una nuova spaccatura di un partito già ridotto a numeri miseri. “Il Nuovo Centro Destra non farà parte del nuovo esecutivo di governo siciliano con propri uomini, sia tecnici che politici, pur manifestando piena disponibilità ad appoggiare un progetto di riforme utili a far riemergere la Sicilia dalle sabbie mobili in cui è stata spinta da un governatore che ha dimostrato di non essere all’altezza del compito che gli è stato affidato”. È la posizione ufficiale ribadita dai parlamentari siciliani di Ncd Bruno Mancuso, Nino Bosco, Antonino Minardo e Alessandro Pagano. Anche se in molti pensano sia un bluff.
“A seguito di continue notizie di stampa – sottolineano i parlamentari siciliani – ci urge ribadire la posizione ufficiale circa la nuova giunta che Crocetta si appresta a varare, così come emersa in una recente riunione in presenza del leader Angelino Alfano, del capogruppo al senato Renato Schifani e dei parlamentari siciliani. Pur rispettando le posizioni di chi, all’interno del nostro partito, dissente da questa impostazione politica – continuano – auspichiamo che non si metta ancora una volta in discussione la linea tracciata e che nessuno tenti di camuffare una partecipazione al governo del NCD sotto falsa identità, manovre che appartengono a metodologie superate e che finirebbero per alimentare la sfiducia dei cittadini verso chi li rappresenta”.
Le difficoltà più grandi sono quelle del Pd, che non sa indicare i propri assessori, soprattutto per i dubbi del leader di AreaDem Giuseppe Lupo, che è vice presidente all’Assemblea siciliana, a far parte di quella “lista dei migliori” con i big in campo, che il segretario siciliano Fausto Raciti intende presentare al governatore. E poi ci sono altre questioni aperte: il Psi rivendica una rappresentanza in giunta, così come la rivendicano Sicilia democratica e Sicilia Futura.
In questo momento lo schema prevederebbe tre posti all’area Faraone (che confermerebbe Gucciardi, Baccei e Contrafatto) più Barbagallo e due posti all’area Cracolici. Ma è uno schema che non piace neppure al presidente Crocetta. E lascia molti scontenti nello stesso Pd.
Tra i centristi i nomi ci sono già e sono quelli di Giovanni Pistorio, Gianluca Micciché e Franco Vermiglio. Quest’ultimo è un tecnico gradito a Ncd, sponsorizzato in particolare dal messinese Nino Germanà, nonostante l’ennesima smentita del partito di Alfano. Se, come pare, Crocetta confermerà Mariella Lo Bello, resterà a quel punto solo una poltrona libera nella quarta giunta del governatore. Sicilia democratica ha già indicato al governo Luisa Lantieri. Una scelta che escluderebbe il Psi-Megafono. I deputati regionali insieme ai leader nazionali del partito (tra cui Nencini) si sono riuniti e hanno lanciato una sorta di ultimatum: o abbiamo un assessore in giunta o mettiamo in discussione la nostra presenza nella maggioranza.
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