Il governatore Rosario Crocetta ha trasmesso alla Presidenza dell’Ars la legge di stabilità regionale, composta da 17 articoli, l’allegato 1 (tabella A e B) con i fondi per il rifinanziamento delle leggi di spesa con un taglio complessivo di 75 milioni di euro e la tabella per le spese correnti degli assessorati. Crocetta fa sapere che “nelle prime ore di domani verrà completato l’iter” con la trasmissione del bilancio. Nel testo ci sono le norme per i precari, i comuni, i consorzi di bonifica, i lavoratori Asu, la liquidazione degli enti, la dimissioni degli immobili degli ex Consorzi Asi. Con una apposito articolo inoltre la Regione punta a trasferire in proprietà, entro i primi sei mesi del prossimo anno, immobili per un valore di 59 milioni di euro a un fondo immobiliare che sarà acquisito interamente, entro il 28 febbraio prossimo, dal Fondo pensioni dei dipendenti regionali.
Le decurtazioni maggiori sono a carico di Esa, Irsap e Istituto di incremento ittico, tagli pure sui fondi destinati agli interventi in caso di calamità e per fronteggiare l’emergenza in caso di maltempo. Decurtazioni fino a 200 mila euro anche ai fondi destinati agli Enti per il diritto allo studio mentre per gli specializzandi il taglio dei contributi per le borse di studio sfiora il milione e mezzo, tanto quanto la decurtazione per i Consorzi universitari. Un ritocco al rialzo interessa invece le somme destinate ai bandi per sigle e associazioni dell’ex tabella H, che potranno beneficiare di due milioni e mezzo in più.
La norma è attesa soprattutto da 30 mila precari e dipendenti di enti in orbita regionale che rischiano di subire ritardi nel pagamento degli stipendi o addirittura di perdere il posto se entro l’anno l’Ars non approverà la Finanziaria. C’è tempo fino al 31 dicembre ma la maggioranza che sostiene il governo appare poco compatta e l’esecutivo ha inviato all’Ars le delibere approvate in giunta solo nel tardo pomeriggio di ieri.
Ieri il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone è stato molto duro: «In occasione dell’ultima conferenza dei capigruppo – ha detto – il governo ha assunto l’impegno formale di presentare entro la settimana oramai trascorsa i disegni di legge di bilancio e di stabilita dal contenuto essenziale e tecnico. A oggi 20 dicembre devo purtroppo constatare che gli stessi non sono ancora pervenuti in Assemblea». Ardizzone ha ricordato che «a fronte della richiesta di un celere esame dei testi governativi devo riscontrare un inammissibile ritardo nella presentazione degli stessi, elemento questa che non si concilia con quella richiesta di assunzione di responsabilità che Lei stesso richiede». Ardizzone ha invitato il governo a presentare «congiuntamente ai documenti finanziari, del disegno di legge di esercizio provvisorio proprio per evitare quella interruzione dell’attività amministrativa che porterebbe un grave nocumento alla società e all’economia siciliana, con particolare riferimento alla necessità di assicurare le risorse finanziare idonee a garantire la proroga dei precari».
Crocetta ieri ha incontrato Ardizzone e in una nota ha comunicato di avere trasmesso i documenti, annunciando di completare l’iter oggi in mattinata. Ci sarà il tempo per approvare tutto entro il 31? «In commissione Bilancio – ha spiegato in una nota il deputato del Psi, Giovanni Di Giacinto – abbiamo registrato tantissime assenze al punto che è saltata l’approvazione del Documento economico finanziario. In pratica senza il varo di questo atto importante non si potrà procedere all’iter di esame del bilancio e della finanziaria. In commissione eravamo presenti in sei. Con me c’erano solo i colleghi Cimino, Cancelleri, Di Pasquale, Anselmo e Lupo. Nella maggioranza che sostiene Crocetta ormai è evidente lo sbando».
A certificare lo scontro nella maggioranza sono arrivate le parole del capogruppo dei centristi: Mimmo Turano: «C’è un divario tra annunciato e realizzato talmente ampio ed evidente che non è giustificabile».
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