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Depurazione, Sicilia a rischio sanzioni Ue: Regione prepara gli interventi

Last updated on 8 febbraio 2019

Il governo Musumeci accelera sugli interventi che interessano gli impianti di depurazione dell’Isola per non incorrere nelle sanzioni previste dall’Unione europea. Nel corso di un incontro tra l’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon e il commissario straordinario Enrico Rolle, è stato fatto il punto su quelli già programmati – circa un centinaio – e sulle criticità che ancora permangono.

“Sono state quasi tutte risolte”, assicura l’assessore Pierobon. “Purtroppo – aggiunge – scontiamo anche in questo settore i ritardi del passato ma stiamo lavorando per recuperare il tempo perduto: diciassette milioni di euro sono stati destinati a nuove progettazioni grazie alle quali potranno sbloccarsi lavori per un valore di circa 350 milioni”.

Nel frattempo, così come è stato accertato durante il confronto con il commissario per la Depurazione, sono state avviate trenta gare per l’affidamento di servizi e dodici per l’esecuzione di lavori, per un totale di 130 milioni.

“Alcune opere alle quali sono destinate ingenti risorse – spiega Pierobon – erano ferme da tempo e adesso sono in fase di sblocco: è il caso di Acireale dove, dei due impianti inizialmente previsti, ne verrà realizzato soltanto uno che servirà l’intero territorio. Via libera in vista anche per la zona compresa tra Terrasini, Cinisi e Carini”.

Problemi di natura burocratica, come nel caso di Castellammare del Golfo e di Santa Flavia, e di natura tecnica – l’incompatibilità tra i sistemi informatici di ministero e Regione – hanno rallentato alcune procedure. “Intoppi – assicura l’assessore – che hanno creato disagi ma su cui stiamo intervenendo per mettere fine a una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo”.

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