“Questa sera non sarò a Corleone, mi dispiace”. Il ministro e vicepremier Luigi Di Maio sceglie Facebook per annullare la sua visita a Corleone, prima tappa di una due giorni in Sicilia. La visita al pastificio Rinascita Corleonese, il comizio con il candidato sindaco Maurizio Pascucci e altri incontri previsti in serata. Galeotta, in questo caso, fu una foto pubblicata da Repubblica che ritraeva il candidato sindaco grillino di Corleone con il nipote di Bernardo Provenzano.
“Stasera non sarò a Corleone, mi dispiace e vi devo spiegare perché – ha detto Di Maio -. Quando sono atterrato a Palermo ho aperto il cellulare e tra le news del mio smartphone c’era questa notizia che ha dato il nostro candidato Cinque Stelle dicendo che voleva aprire al dialogo con i parenti dei mafiosi”. E poi ha aggiunto: “Questa dichiarazione fa il paio con una foto sua che ha fatto in questi giorni in un bar con il nipote del boss Bernardo Provenzano, uno dei capi della mafia stragista degli anni Ottanta, Novanta, di quella mafia che ha fatto saltare in aria Borsellino e Falcone”.
“Ora, io sono sicuro che quella foto sia stata fatta in buona fede – ha aggiunto Di Maio – ma il concetto è pericolosissimo perché non si può accettare: se ti fai una foto col nipote di Provenzano magari stai comunicando qualcosa a quel mondo lì magari involontariamente. Noi a parte che i voti di quelli non li vogliamo e ci fanno schifo ma soprattutto non posso correre il rischio che questa sera un ministro della Repubblica, lo Stato, vada lì sul palco dopo che c’è stato un appello al dialogo con le famiglie dei mafiosi e una foto con un nipote non di un mafioso qualsiasi ma uno di quelli che ha fatto atti che hanno segnato la storia dell’Italia. Quindi mi dispiace, sapete quanto voglio bene alla Sicilia: domani sarò a Palermo dove visiterò il cantiere di Fincantieri, pomeriggio incontrerò cento imprenditori”.
Stasera a Palermo il ministro avrà incontri privati con categorie in difficoltà: “Le famiglie che meritano attenzione e vicinanza sono quelle delle vittime, sono quelle dei parenti perché qualche mafioso gli ha ammazzato il padre, il figlio o il nipote – ha ribadito Di Maio -. Quelle sono le famiglie cui noi vogliamo bene e cui vogliamo dare una grande mano. Questo mio video è per dire che andremo avanti nella lotta alla criminalità organizzata”.
Il candidato sindaco incontrando i giornalisti si è difeso dicendo che quella della foto era stata una scelta condivisa sul presupposto di “recuperare quei parenti dei mafiosi che avessero dimostrato di voler romperecon le famiglie d’origine”.