«Potremmo prendere in considerazione l’idea di mandare all’aria Termini Imerese e tornare a produrre con i nostri partner cinesi». Così Massimo Di Risio in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica sulla situazione del progetto per l’insediamento della DR Motor nello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Questo lo scenario se la situazione di stallo attuale non dovesse sbloccarsi entro il 30 giugno.
Sarebbero quattro le manifestazioni di interesse prese in considerazione dal patron di Macchia d’Isernia per trovare il nuovo socio che permetterebbe il pareggio di bilancio della società automobilistica potendo così accedere al mutuo necessario per l’inizio delle attività nello stabilimento termitano.
Secondo Di Risio l’estate è il limite temporale da non superare per far in modo che il progetto DR, anche se in ritardo, possa funzionare: «Per quanto riguarda gli operai, se si parte entro l’estate saremmo ancora in tempo per riassorbire il 30 per cento del personale, necessario a garantire la cassa integrazione per il 2013. Ma non bisogna andare oltre».
Critica poi la posizione dell’imprenditore molisano sulle polemiche di questi giorni sulla credibilità del suo progetto, per Di Risio infatti l’insediamento della DR rappresenta l’unica soluzione per il rilancio di Termini Imerese, perché se si dovesse pensare di fare un nuovo bando i tempi sarebbero troppo lunghi.
L’imprenditore molisano, pur dubitando su tale possibilità, si è detto anche pronto a fare un passo indietro qualora una grande casa automobilistica dovesse avanzare proposte concrete per Termini Imerese.
Di Risio ha infine invitato gli operai a non «dare retta alle notizie false diffuse da chi ha interesse che questo progetto non vada in porto» perché il suo interesse «e quello dei lavoratori è lo stesso: iniziare a produrre al più presto».