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Disabili, Musumeci: “Decreti già pronti, protesta di Faraone inutile”

Last updated on 17 luglio 2018

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, attacca il senatore del Partito Democratico, Davide Faraone, che da 5 giorni sta effettuando uno sciopero della fame per protesta“I decreti del presidente della Regione e quello interassessoriale ‘Famiglia-Salute’, a esso collegato, sono già pronti da settimane, senza bisogno che il senatore Faraone portasse avanti una protesta inutile. Qualcuno lo informi – prosegue il governatore – che la Legge finanziaria regionale ha previsto una norma che disciplina la fase che precede l’entrata in vigore del decreto. Quindi siamo stati un po’ più previdenti e adeguati di quanto non sia accaduto nel passato. Il presidente della Regione non ha bisogno di ricevere ultimatum, perché sta lavorando per risolvere le tante iatture lasciate dal partito di Faraone e dal governo che lui ha sostenuto fino all’ultimo giorno”.

Intanto Faraone continua la sua protesta: “Musumeci firmi il decreto e non la butti in politica. Sto ponendo un tema di giustizia sociale e non in nome di un partito o di uno schieramento. Ho ripetuto in tutte le salse che le battaglie per i diritti degli ultimi non hanno colore politico. Oltre diecimila disabili – aggiunge – aspettano da mesi un contributo che per legge dovrebbe arrivare ogni mese, la Regione e tutte le sue articolazioni in tema di assistenza e salute fanno acqua da tutte le parti, migliaia di famiglie combattono da mesi contro una burocrazia che ha trasformato un diritto in un torto e Musumeci che dice? Dice che i decreti, quelli che avrebbero dovuto già far partire i contributi di maggio, giugno e luglio sino a dicembre sono pronti. Sono pronti? E perché non li ha ancora firmati? Cosa aspetta? E’ talmente grave quello che sostiene Musumeci che probabilmente non se ne rende conto neppure lui. Risulta poi davvero comico, se non fosse maledettamente tragico per migliaia di famiglie – continua Faraone – sentir dire al presidente della Regione che sono stati ‘un po’ più previdenti e adeguati del passato’ avendo previsto una norma in legge finanziaria che disciplina l’entrata in vigore del decreto. Se l’essere previdenti e adeguati significa far aspettare nove mesi chi ha l’urgenza quotidiana di ricevere il denaro per alzarsi dal letto, uscire ed essere assistito adeguatamente, allora forse sarebbe stato meglio essere imprudenti e inadeguati. La mia iniziativa di dialogo nonviolento – conclude Faraone – sarà inutile per lui, sono convinto che, conoscendo le storie di tanti disabili, storie vere di chi soffre e non le storielle di chi fa propaganda, riuscirà a ristabilire un diritto negato. Ed è solo questo quello che importa”.

 

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