La discarica di Mazzarà Sant’Andrea, in provincia di Messina, è una bomba ecologica. La situazione, ormai da tempo, è degenerata, diventando pericolosa per l’igiene e la salute pubblica e per l’ambiente. La denuncia è arrivata oggi, nel corso di una conferenza stampa all’Ars, dal vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino, dal senatore Francesco Campanella e dal sindaco di Furnari Mario Foti che hanno evidenziato i pericoli per i cittadini e l’ambiente. Venturino ha presentato una richiesta di audizione in Commissione Ambiente all’Ars in cui saranno ascoltati tutti gli attori coinvolti a vario titolo nella vicenda.
“Riteniamo che da sempre con le piogge invernali si siano sversati quantità di percolato che i dati evidenziano in modo anomalo, mentre con l’arrivo dell’estate temiamo una esplosione dovuta ai gas che si condensano all’interno della discarica”. E’ il grido d’allarme che ha lanciato il sindaco di Furnari, Mario Foti, che ha voluto sottolineare la presenza dei pozzi di acqua potabile del suo comune a poche centinaia di metri dalla discarica. “Da tempo denunciamo questi fatti e nessuno è intervenuto, adesso con la soluzione tampone dello svuotamento del percolato dalle vasche il problema con 300 mila euro di fondi è soltanto rinviato – ha aggiunto Foti -. Chi ha responsabilità, dai prefetti ai funzionari regionali e dell’Arpa, deve pagare. Se non sono capaci di applicare le leggi dello Stato che si facciano da parte, qua siamo in presenza di un rischio grave per la salute dei cittadini di un territorio. A Furnari da 14 anni subiamo tutti i problemi derivanti dalla discarica, dunque, non permetteremo a nessuno che si possa giocare con la nostra salute e con l’economia del territori. Con gli atti di Venturino e Campanella puntiamo ad avere certezze e risposte e di conseguenza interventi definitivi”, ha concluso Foti.
Il rischio di sversamento di percolato, di probabile esplosione e di crollo del corpo della discarica è stato valutato come possibile e reale durante le conferenze dei servizi al Dipartimento Regionale dei Rifiuti di Palermo sin dal 2014. I verbali di queste conferenze dei servizi sono stati inviati anche alla Prefettura di Messina.
“La politica deve essere capace di uscire la continua logica dell’emergenza soprattutto quando si parla di questioni che incidono sulla salute pubblica e sulle ricadute sociali ed economiche dei nostri territori – ha evidenziato il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino –. Infatti, ci troviamo in una zona di grande importanza sia dal punto di vista agricolo che turistico, a due passi da Portorosa, e dalle isole Eolie. Nessuno si puo’ permettere di andare ad intaccare suolo e sottosuolo nel silenzio di tutti. Per questo ringrazio – ha concluso Venturino – il sindaco di Furnari Mario Foti per la sua sensibilità a difesa della salute dei suoi concittadini ed il suo coraggio nel denunciare una situazione così grave e torbida su cui bisogna far luce. Pertanto, ho deciso di chiedere l’audizione dei soggetti interessasti i quali dovranno riferire cosa è successo in questi anni”.
La discarica è stata affidata nel 2005 dal Prefetto di Messina, nonostante il parere negativo del Commissario Rifiuti della Regione Siciliana, alla società mista Tirrenoambiente il cui socio di maggioranza è il Comune di Mazzarà Sant’Andrea. Nella discarica la società Tirrenoambiente – a prevalente capitale pubblico – a quanto risulta, negli anni avrebbe abbancato, nonostante i continui controlli della Provincia Regionale di Messina, dell’Arpa di Messina e della Aziende Foreste di Messina, 30 metri di rifiuti in altezza oltre il limite massimo quanto autorizzato, per un totale di circa un milione di metri cubi, senza alcuna segnalazione ad opera dei funzionari incaricati.
Nonostante le tante riunioni, i tavoli tecnici, le diffide e gli impegni presi dai progettisti e dai vertici della società mista Tirrenoambiente, dal 2014 nessun progetto di chiusura e messa in sicurezza risulta essere stato presentato. La discarica è posta ai margini di un torrente, ad una altezza di 130 metri e qualora dovesse crollare riverserebbe nell’omonimo torrente milioni di metri cubi di rifiuti che di conseguenza finirebbero a mare, ipotecando il futuro ambientale dell’intera costa tirrenica, creando un disastro ambientale di proporzioni immense.
Nel 2016, la Regione Siciliana con nota inviata anche al Prefetto di Messina, aveva già diffidato la Tirrenoambiente e la Commissione Straordinaria di gestione del Comune di Mazzarà Sant’Andrea a svolgere i necessari interventi per evitare l’insorgere di pericoli per l’ambiente, ma gli interventi non sono mai stati realizzati, dunque, oggi siamo in presenza di sversamento di percolato che inevitabilmente ha inquinato e sta inquinando terreni e torrente.
Nella relazione di richiesta di proroga del Commissariamento del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, fatta lo scorso 26 gennaio 2017, il Prefetto di Messina avrebbe omesso di rappresentare questo reale pericolo ambientale e le inadempienze della Commissione Straordinaria di gestione del Comune di Mazzarà Sant’Andrea e degli amministratori della Tirrenoambiente (nominati dalla stessa Commissione Straordinaria). A quanto risulta, successivamente alla richiesta di proroga la Commissione Straordinaria di gestione del Comune di Mazzarà Sant’Andrea, senza rappresentare nulla nella richiesta formulata dal Prefetto nella richiesta di proroga, ha messo in liquidazione la società a prevalente capitale pubblico Tirrenoambiente senza approvare i bilanci e senza obbligare i soci privati a svolgere i servizi previsti in gara d’appalto.
“Dopo l’interrogazione che ho presentato per fare chiarezza sulla vicenda e trovare una soluzione definitiva adesso avrò una interlocuzione diretta con i vertici del Ministero per l’Interno – ha affermato il senatore Francesco Campanella -. Dalle carte emergono infatti forti dubbi sull’operato da parte di prefetti e funzionari prefettizi, dunque, è interesse del Ministero fare piena luce sulla discarica di Mazzarà. Il problema dei rifiuti oggi non riguarda soltanto Mazzarà Sant’Andrea – ha aggiunto il senatore Francesco Campanella – ma anche Misterbianco, Tripi, Enna e Siculiana, tutte vere e proprie bombe ecologiche che stiamo lasciando ai nostri figli. La gestione dei rifiuti in Sicilia mi pare che sia da tempo sotto gli occhi di tutti e la politica di maggioranza e di opposizione fino ad oggi si è mostrata tanto inefficace da apparire complice”, ha concluso Campanella.