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Discarica Eolie, le vacanze nell’arcipelago trasformato in immondezzaio

Un paradiso patrimonio dell’Umanità coperto di rifiuti ed eletto a discarica dai vacanzieri del mare. L’isola è quella di Vulcano e quello che pubblichiamo è l’amaro sfogo di un cittadino che ha scelto di trascorrere le vacanze alle Eolie con la famiglia e si è ritrovato intrappolato in un fetido immondezzaio: “Questo anno con la mia famiglia abbiamo deciso di trascorrere le vacanze a Vulcano, una delle sette meravigliose isole delle Eolie, riconosciute dall’Unesco come patrimonio dell’umanità “non solo per la propria bellezza naturale, ma anche per la cura e l’attenzione con le quali gli isolani hanno fatto coesistere la natura e l’azione umana sull’ambiente”. Purtroppo, appena arrivati, mi sono subito reso conto che non esistono cestini contenitore ma in veste di vacanziere non ci faccio tanto caso e mi godo i meravigliosi paesaggi che questa isola unica nel suo genere offre”.

Il racconto continua: “Dopo qualche giorno sull’Isola capisco invece che Vulcano e, a detta degli abitanti locali, tutte le Eolie ad eccezione di Salina, hanno un serio problema nella gestione dei rifiuti. Semplicemente, la raccolta differenziata che la Loveral, la società vincitrice dell’appalto da €7 milioni annui, dovrebbe effettuare non viene effettuata.

Nel mese di agosto in alcune parti dell’Isola l’unico giorno in cui è stata effettuata la raccolta è stato quando il Sindaco con un provvedimento d’urgenza ha dato incarico ad altra ditta per la raccolta dell’organico per evitare un’emergenza sanitaria visto anche le numerose discariche spuntate in varie parti dell’isola. Da allora nessuna raccolta è stata effettuata e l’Isola si è trasformata in una discarica a cielo aperto”.

Del resto in quasi tutto l’Arcipelago delle Eolie, con l’eccezione del Comuni di Salina, c’è stata emergenza rifiuti. A Lipari, Stromboli (Ginostra compresa), Panarea e Vulcano, i rifiuti sono sparsi nelle vie principali e soprattutto in periferia.

Da quando a giugno la ditta Loveral di Patti, d’intesa con la giunta guidata da Marco Giorgianni, ha deciso di iniziare la raccolta porta a porta, almeno nelle località principali, non si riesce a far fronte all’eccessivo carico di lavoro, anche per la notevole presenza massiccia di turisti, stimata in oltre centomila.


    A Lipari, nella località Marina Lunga, sono scomparsi i cassonetti e in mezzo alla strada ci sono i cestelli stracolmi con accanto sacchi di spazzatura. All’alba e nelle ore notturne viene effettuato il prelievo del vetro, con rumore assordante.


    Così il sindaco ha dato incarico agli uffici di procedere alla rescissione del contratto con la società che gestisce la raccolta, dando l’incarico all’avvocato Gianpiero D’Alia, ex ministro degli interni. La diffida è già partita e l’azienda Loveral dovrà far pervenire le controdeduzioni.


    Secondo la Loveral “c’è un piano persecutorio per favorire un’altra ditta”, dichiarazione che ha convinto il sindaco a presentare una querela nei confronti della società. La Loveral ha anche presentato un decreto ingiuntivo al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto per richiedere oltre 400 mila euro. La ditta nel 2020 ha vinto l’appalto per 7 anni.
    Ogni anno, complessivamente, per il servizio di raccolta si spendono 7 milioni di euro, che vanno in parte anche ad anche ad altre società che trasportano la spazzatura con i camion, per le aree di trasferenza, per la nave che la porta in terraferma la spazzatura e per la discarica di Catania dove confluiscono i rifiuti. 

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