Secondo Bruxelles esisterebbero nel territorio italiano ancora almeno 218 siti illegali, 24 solo in Sicilia.
Un’altra pesante batosta è in arrivo dalla Corte di giustizia europea. I margini per evitare una seconda condanna per gli interventi sulle discariche abusive italiane sono risicatissimi. A sgomberare il campo da quasi tutti gli ultimi dubbi è stata la risposta arrivata oggi alla Camera dal sottosegretario all’Ambiente Velo ad un Question time della deputata palermitana M5S Claudia Mannino che lascia lascia pochissimo spazio alle speranze: le sanzioni difficilmente potranno essere evitate e saranno pesantissime.
“Secondo quanto ha riferito Velo – dice Claudia Mannino – gli interventi per la bonifica di 43 discariche abusive sono, ancora, privi di adeguata copertura finanziaria, il piano straordinario di bonifica deve essere ancora approvato e per procedere alla sua approvazione dovranno essere stipulati preventivamente uno o più Accordi di Programma con gli enti territoriali e locali interessati, e le bozze degli Accordi di Programma quadro sono stati inviati alle Regioni interessate (Abruzzo, Puglia, Sicilia e Veneto) soltanto lo scorso 3 settembre”.
“Alla luce di tutto ciò – continua la Mannino- sembra ormai inevitabile che l’Italia, per giunta durante il periodo nel quale presiede l’Unione, sarà costretta a pagare perché incapace di dare adeguata e piena attuazione alle direttive comunitarie. Dall’Europa viene una lezione politica in base alla quale chi inquina paga, e la misura della sanzione è proporzionale all’entità e alla durata delle violazioni e, dunque, dei danni inferti alla salute umana e all’ambiente. Purtroppo a pagare saranno i cittadini, che dovranno sborsare più di 100 milioni di euro. E senza saperlo. Mentre i tg e i programmi di pseudo informazione, infatti, parlano del più e del meno, nessuno dice nulla di questa mega sanzione”.
La condanna dell’Italia per il mancato rispetto delle direttive comunitarie in materia di gestione delle discariche era stata chiesta la settimana scorsa dall’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, accogliendo sostanzialmente il ricorso della Commissione Europea. Trattandosi di una seconda sentenza la Corte imporrà all’Italia il pagamento di pesanti sanzioni pecuniarie: 60 milioni a titolo forfettario, e una somma da calcolarsi moltiplicando un importo, che potrà variare tra un massimo di 158.200 e un minimo di 154.000 euro, per il numero dei giorni che trascorreranno tra la prima sentenza (il 26 aprile 2007) e il giorno nel quale l’Italia dimostrerà di aver dato piena esecuzione a quella stessa sentenza. Ciò significa che l’Italia pagherà una sanzione per ogni giorno in più nel quale le discariche abusive, alcune delle quali con rifiuti pericolosi, continueranno ad essere utilizzate, ovvero non saranno bonificate. Già oggi, essendo trascorsi sette anni e cinque mesi (2.710 giorni), l’Italia sarebbe chiamata a pagare ulteriori 40 milioni di euro per un totale di circa 100 milioni.