Da oggi siamo in emergenza. I rifiuti, in Sicilia, non sappiamo più dove metterli. Natale con i rifiuti, dunque. Ma che sta succedendo? Nulla che non si sapesse già. Nel senso che va tutto secondo le previsioni che si fanno da anni: la Sicilia produce troppi rifiuti, non fa la differenziata, non ha termovalorizzatori, ha riempito le discariche. Ecco l’ emergenza di questi giorni. Che sarà risolta evacuando i rifiuti via mare per essere avviati ai termovalorizzatori del Nord Italia o del Nord Europa. Il presidente Crocetta dovrebbe essere nominato nei prossimi giorni commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Sicilia, anche se in realtà i renziani del Pd spingono per Vania Contraffatto, il magistrato da poco in Giunta con Crocetta. Fatto sta, comunque, che il sistema dei rifiuti n Sicilia è prossimo al collasso. I dati sono allarmanti: tra Febbraio e Marzo del 2015 le discariche ancora funzionanti in Sicilia potranno ricevere fino a 4mila tonnellate di riifuti al giorno, ma la Sicilia nel produce 6mila, cioè il 30% in più.
Un’emergenza logistica, dunque, vera, che si somma a tutte le porcherie fatte in questi ultimi anni in nome dei rifiuti in Sicilia, con la costruzione di un sistema, quello degli Ato, che è servito soltanto ad assumere personale e dare incarichi di sottogoverno e appalti irregolari. Nel 2010 il costo del personale degli Ato era di 479 milioni, nel 2014 di 500 milioni. Ed è più del 50% della spesa complessiva in Sicilia. Gli ex Ato rifiuti hanno complessivamente 12.000 dipendenti, cioè uno ogni 440 abitanti. E, attenzione, non stiamo parlando di operai o di netturbini, perchè il 35% di questo personale svolge funzioni amministrative. E oggi gli Ato hanno un debito che, secondo alcune stime, sfiora gli 1,2 miliardi di euro, mentre la raccolta differenziata ristagna in Sicilia all’11%. Eccoli, i numeri della tragedia.
La colpa, ovviamente, non è di Rosario Crocetta, che però ha abolito gli Ato, restituendo la gestione dei rifiuti in mano ai Comuni, e non riuscendo a prospettare altro che l’apertura di nuove discariche. Tra l’altro, Crocetta è stato già commissario per i rifiuti, fino allo scorso Giugno, ma, secondo i più critici osservatori all’interno del Pd, non è riuscito neanche a fare partire gli impianti di compostaggio pronti dal 2009, ma solo a fare ampliare le discariche. E per l’incapacità a saper progettare un sistema efficente di raccolta dei rifiuti, la Sicilia ha perso in questi anni 99 milioni di fondi europei.
Morale: da oggi chiudono le discariche di Trapani e di Gela. Da Marsala agli altri Comuni lunica soluzione è quella di invitare la popolazione, nella settimana dei cenoni di Natale…, a non conferire i rifiuti. Ma chi se li tiene a casa? Per Crocetta, poi, la colpa è dell’ex assessore Giosuè Marino: “Siamo in grande difficoltà – dice – perchè lui non ha trovato in tempo delle soluzioni”.