E’ stato presentato dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio il risultato di un monitoraggio sull’edilizia scolastica in Campania, Sicilia e Calabria.
Delrio ha spiegato che “gli interventi non sono bloccati per mancanza di risorse ma per mancanza di presidio amministrativo”.
“Campania, Sicilia e Sardegna – ha evidenziato – hanno 9.900 progetti per l’edilizia scolastica per un totale di 2,3 miliardi di euro già finanziati da fondi europei o risorse statali, se il campione di circa 400 progetti analizzati dalla task force sull’edilizia pubblica è attendibile, vuol dire che più di un miliardo è riprogrammabile perché su progetti superati”.
Il ministro ha spiegato che sono stati analizzati 397 progetti sui 9.900 totali delle tre regioni: il 27% ha avuto esito positivo, il 22% è in corso e il 51% ha avuto esito negativo, cioè non è più realizzabile perché superato o non più necessario, ad esempio perché la scuola va ricostruita da zero ed è quindi inutile fare interventi migliorativi. Altre cause sono le carenze del progetto,i problemi con i finanziamenti e le autorizzazioni.
Le altre criticità maggiori sono carenze del progetto, problemi con i finanziamenti e le autorizzazioni. Il direttore dell’Agenzia per la coesione, Ludovica Agrò, ha spiegato che “non si tratta di una brutta notizia perché si può lavorare per sbloccare queste situazioni, serve supporto e progettualità”.
Commentando il lavoro della Task force il ministro ha sottolineato che “abbiamo visto delle situazioni pessime, serve un salto di qualità, le risorse finanziarie ci sono. Vogliamo realizzare quello che serve a questo paese: scuole belle e sicure e, quando serve, anche nuove“.
Il ministro ha sottolineato che il lavoro della task force “serve a mettere in luce le responsabilità: possiamo generare molti miglioramenti nel funzionamento dell’ex-genio civile e dei provveditorati, dove abbiamo trovato delle criticità”. Delrio ha anche aggiunto che il modello della Task force di monitoraggio in collaborazione con il territorio “andrà esteso anche alle altre opere pubbliche, è un lavoro che stiamo preparando, è una delle cose su cui si muove al struttura di missione: lavorare per identificare e superare i colli di bottiglia”.
In totale il governo ha stanziato circa 4 miliardi di euro per l’edilizia scolastica: si arriva a questa cifra considerando anche gli impegni di spesa legati ai Fondi Pon e Por (1025 mln per efficientamento energetico, impianti sportivi, sicurezza…), alle risorse contenute nel ddl la Buona scuola (590 mln per scuole innovative, indagini diagnostiche sui solai degli edifici e recupero di risorse da vecchie procedure di stanziamento) e ai mutui agevolati Bei (940 milioni per 4.000 interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, alloggi universitari ecc.). Ai quasi 4 mld si arriva mettendo nel conto le risorse di Scuole Belle, oltre 17.000 interventi tra il 2014 e il 2016 (150 mln investiti nel 2014 realizzando il 94,1% degli interventi previsti; 130 mln nella legge di stabilità per il primo semestre 2015 e 170 mln per la seconda tranche 2015); Scuole sicure (550 mln, tra decreto del fare e delibera Cipe, per 2.328 interventi di manutenzione straordinaria, bonifica amianto e messa a norma); Scuole nuove (344 mln, 454 comuni interessati, 500.000 euro in media per ogni cantiere, grazie allo sblocco del patto di stabilità).
FINANZIAMENTI DALLA REGIONE. In Sicilia arriveranno presto ingenti fondi destinati alla ristrutturazione degli edifici scolastici e alla costruzione di nuovi plessi. Il dirigente generale dell’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale, Gianni Silvia, ha infatti approvato il Piano regionale triennale 2015-2017 degli interventi in materia di edilizia scolastica, redatto secondo quanto previsto dalla Legge 128/2013, denominata “L’istruzione riparte”, contenente misure urgenti finalizzate a favorire interventi straordinari di ristrutturazione, messa in sicurezza, miglioramento o adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà degli enti locali adibiti ad edifici scolastici, costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e realizzazione di palestre scolastiche nelle scuole, oltre ad interventi volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti. La norma sarà attuata grazie al decreto interministeriale, predisposto a settembre 2014 dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che stanzia, a partire dal 2015, 40 milioni di euro annui per trent’anni, per un totale di 1,2 miliardi di euro di finanziamenti. Le Regioni interessate sono state autorizzate dal Mef, d’intesa con i ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e delle Infrastrutture e dei Trasporti, a stipulare appositi mutui trentennali, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, con la Cassa Depositi e Prestiti e con altri soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria. Per i pagamenti effettuati dalle Regioni e finanziati con l’attivazione dei mutui è stata prevista l’esclusione dai limiti del Patto di stabilità interno, per l’importo annualmente erogato dagli istituti di credito. Secondo le stime del Governo, che sta monitorando le richieste degli enti locali, nella fase iniziale saranno avviati investimenti per circa 850 milioni di euro. Cliccate qui per vedere le istanze ammesse.