Esercizio provvisorio e precari, all’Ars maratona per l’approvazione entro il 31 Dicembre. Oltre all’esercizio provvisorio il parlamento regionale è chiamato ad approvare il ddl per la proroga e le misure per la stabilizzazione dei precari degli enti locali.
Primo testo da esaminare proprio la proroga dei precari, per dare copertura finanziaria al provvedimento e poterlo incardinare in aula.
“Speriamo di chiudere i lavori della commissione bilancio al più presto – aveva detto il presidente della Regione Rosario Crocetta poco prima di entrare nella stanza della commissione – e incardinare in aula il disegno di legge sulla proroga dei precari e quello sull’esercizio provvisorio subito. In questa fase sarebbe molto importante guadagnare tempo”.
“C’è stata una lunga discussione di merito sul ddl sui precari, sono ottimista – ha aggiunto Crocetta -. Mi auguro che una volta in aula si dia il minor tempo possibile per gli emendamenti in modo da velocizzare l’esame”.
E infatti ieri sera la commissione bilancio dell’Ars ha approvato il disegno di legge che prevede la proroga dei precari degli enti locali e della Regione e fissa le modalità per la loro stabilizzazione, che dovrà avvenire comunque entro il 31 dicembre del 2018. Il via libera della seconda commissione è arrivato dopo l’approvazione del ddl sull’esercizio provvisorio. Adesso la parola passa all’aula. Per le stabilizzazioni e per favorire la fuoriuscita dal bacino è previsto uno stanziamento di 226,7 milioni di euro l’anno per vent’anni, fino al 2038. Soldi che si aggiungeranno ai circa 212 milioni che rappresentano gli stanziamenti per i Comuni e, per il 2019, circa 36 milioni per gli Lsu, oltre 29 milioni per gli ex Pip, 9,4 milioni per i lavoratori dei Cantieri di servizio. In tutto, una spesa da mezzo miliardo di euro a partire dal 2019 che verrà “coperta” dalle nuove entrate previste dall’accordo tra Stato e Regione.
Viene poi “fotografato” il personale delle ex Province e delle Città metropolitane e si dispone la riduzione del 15 per cento delle spese per il personale di ruolo (circa 750 persone).
La Regione ha poi inserito una sorta di “multa” per i Comuni che potranno stabilizzare ma non lo faranno: la penalizzazione è “pari al costo dell’assunzione di ciascun soggetto nell’ente”. Il testo prevede anche incentivi all’esodo e la possibilità di chiedere l’assunzione in Resais in attesa di essere poi riportati nell’ente di provenienza, multe per gli stessi Comuni che pur potendo assumere non lo faranno.
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