“Il mancato ampliamento della concessione mineraria all’Italkali, da parte del governo regionale, prefigura un danno erariale”. E’ questa la preoccupazione a cui danno voce la Filctem Cgil, la Femca Cisl, le Rsu, gli amministratori del comune di Petralia, dopo l’audizione in commissione Attività Produttive all’Ars – assenti tutti gli assessori invitati – in cui si è parlato delle problematiche legate al sito produttivo delle cave di salgemma di Petralia Soprana. I sindacati rivendicano come condizione prioritaria il rilancio produttivo del sito, noto per la produzione di uno dei sali più rinomati nel mondo.
Al centro della discussione, la cessione delle quote azionarie (il 51%) che la Regione Siciliana detiene nella società Italkali, e il permesso di ricerca che l’azienda attende da anni. “Il fatto che da cinque anni l’azienda attenda il permesso di ricerca relativo al bacino limitrofo a quello attualmente sfruttato, e che lo stesso permesso di ricerca sia fermo sul tavolo del presidente della Regione Rosario Crocetta dal mese di febbraio, lascia pensare che il governo regionale non abbia ancora deciso cosa fare a proposito della vendita delle sue quote. Con il rischio concreto di determinare un danno erariale per la Regione Sicilia”, dichiarano il segretario della Filctem Cgil di Palermo Francesco Lannino e di Femca Cisl Giovanni Musso.
All’incontro era prevista la partecipazione, oltre che dei sindacati, dell’assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri, dell’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei, dell’assessore regionale alla Famiglia e politiche sociali e del lavoro Bruno Caruso, del presidente di Italkali s.p.a. Antonino Scimemi, dell’amministratore delegato Italkali s.p.a. Francesco Morgante e del sindaco di Petralia Soprana Pietro Macaluso. Assenti gli assessori, hanno partecipato alla discussione un rappresentante dell’assessorato Attività produttive, la deputata del Pd Mariella Maggio, il sindaco e il presidente del consiglio di Petralia Soprana Pietro Macaluso e Leo Agnello, il rappresentante di Italkali Francesco Lanzino, i segretari sindacali di Filctem Cgil Palermo e Femca Cisl Palermo Francesco Lannino e Giovanni Musso e i rappresentanti delle Rsu della miniera Italkali di Petralia Soprana.
“Come è emerso dall’audizione – aggiungono Lannino e Musso- se la quota azionaria regionale di Italkali venisse venduta oggi, con la concessione in scadenza e il salgemma di Petralia Soprana in esaurimento, il prezzo delle quote societarie sarebbe di molto inferiore a quello che potrebbe essere se Italkali, ottenendo il permesso di ricerca, scoprisse, come si suppone, un nuovo bacino minerario accanto a quello attuale che di fatto amplia la miniera di “Salinella” di Petralia Soprana”. “Da ciò – conclude il segretario della Filctem Cgil – l’ipotesi del danno erariale che il governo regionale potrebbe determinare continuando a bloccare tutto. Naturalmente a tutto ciò va aggiunta la preoccupazione per l’incerto futuro degli operai e dell’indotto che fa capo alla miniera di Petralia Soprana”.
“Il Governo regionale autorizzi celermente Italkali ad effettuare nuove ricerche nella miniera di Petralia Soprana per verificare la presenza di un altro filone minerario – dice il deputato Pd Mariella Maggio -. Le verifiche, se avessero riscontro positivo, aumenterebbero la competitività dell’azienda che ad oggi produce il 25 per cento del salgemma consumato in Italia, permettendole di far fronte alle richieste del mercato, con la conseguente salvaguardia dei livelli occupazionali. Eppure, ancora oggi, il Governo ha disertato l’audizione della Commissione Attività Produttive dell’Ars e resta incomprensibile la mancata risposta alla richiesta di Italkali”.
“La politica sorda e inadempiente di questo governo blocca qualsiasi attività produttiva!” denuncia Pietro Alongi, deputato Ncd, che continua specificando “caso sintomatico è quello dell’Italkali, che a oggi produce il 25% del salgemma consumato in tutta Italia e che ancora non ha avuto risposta dalla Regione alla sua richiesta di autorizzazione a effettuare nuove ricerche nella zona delle alte Madonie per verificare la disponibilità della zona mineraria, al momento prevalentemente concentrata sul territorio ricadente nel comune di Petralia Soprana”. “La richiesta dell’Italkali – sottolinea il deputato regionale Ncd – è stata avanzata ormai quattro anni fa e non si comprende quali possano essere i motivi di questa mancata risposta che speriamo sia comunque in buona fede, se pur sempre di sciatteria dovremmo parlare”. Oggi, quindi, Alongi ha fatto richiesta ufficiale al presidente della commissione Attività produttive, Bruno Marziano, affinché sia convocata una seduta straordinaria della stessa commissione legislativa nella struttura mineraria del Petralese, con la partecipazione degli assessori all’Economia e all’Energia “per individuare immediatamente un percorso celere finalizzato al rilancio dell’azienda e a quello occupazionale di tutto l’Alto Madonie”.
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