“L’Etna deve essere uno dei poli d’attrazione per il turismo siciliano. Finora non è stato sufficientemente sfruttato. Credo che serva un’unica autorità che sia la sintesi di tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono sul suo territorio. Voglio sperare che ci siano finanziatori, anche stranieri, disposti a puntare su questa straordinaria risorsa. Insomma, noi abbiamo una Ferrari chiusa nel garage e questo non ce lo possiamo permettere”.
Sono le parole del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha incontrato a Catania i sindaci dei comuni sui quali ricade il territorio del Parco dell’Etna.
“Noi dobbiamo ricominciare davvero da zero e voglio augurarmi che con i sindaci si possa fare un lavoro serio e stabilire alcune linee per poi passare al confronto con le organizzazioni di categoria e con i privati”, ha aggiunto. Per il governatore “il parco è in sofferenza, ha bisogno di smalto, di una riprogettazione; serve un’idea nuova di parco, che deve diventare anche un motore per lo sviluppo del territorio stesso”. “Il commissariamento – ha proseguito – è sintomo di una patologia, simbolo evidente che la legge istitutiva va modificata, va cambiata”. Ed è “necessario stabilire le regole”.
Musumeci si è detto “convinto che pubblico e privato debbano incontrasi e concordare una iniziativa comune”. Per il presidente della Regione “nel passato è mancata non l’intraprendenza del privato ma il controllo dell’ente pubblico, che avrebbe dovuto pianificare, controllare, e dire qualche no”. “Adesso – ha concluso – dobbiamo ricominciare daccapo. Se stabiliamo regole nuove pubblico e privato attorno a un tavolo, possiamo lavorare e guardare con ottimismo al futuro”.