Last updated on 13 dicembre 2018
“Il presidente Musumeci ha voluto giustamente richiamare Anas e Rfi alle loro responsabilità”. Così Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture, sulle dichiarazioni del governatore della Sicilia che ha attaccato Anas e Rfi durante la presentazione del report del primo anno di Governo regionale.
L’assessore regionale ha parlato a margine della presentazione del bando tipo per gli affidamenti dei servizi di architettura e ingegneria per gli enti pubblici, adottato per decreto dall’Assessorato delle Infrastrutture e Trasporti, e presentato questo pomeriggio a Palermo.
“Abbiamo fatto dei distinguo – prosegue Falcone – per quanto riguarda la manutenzione ordinaria delle strade, dove Anas sta facendo bene, ma siamo molto insoddisfatti per quanto riguarda invece la grande progettazione. Nel 2016 l’ex presidente Crocetta e l’assessore Pistorio incontrarono l’AD di Anas Gianni Armani a Roma per progettare opere per 1 miliardo di euro. A distanza di due anni, con lo stesso interlocutore, ci siamo seduti io e il presidente Musumeci e nulla di quello concordato era stato fatto nonostante avessimo pungolato l’Anas a fare grandi progettazioni. Musumeci ha raccolto un grido di allarme dell’opinione pubblica, dei siciliani che sono stanchi”.
“Le dichiarazioni di oggi dell’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone, ci sembrano più equilibrate di quelle rilasciate giorni fa dal Presidente Nello Musumeci. Di solito il termine ‘cancro’ nella nostra terra si utilizza per definire ben altro”. Cosi Dionisio Giordano segretario generale Fit Cisl Sicilia interviene dopo le parole dell’assessore Falcone e del presidente Musumeci sull’operato di Rfi e Anas. “Siamo certamente lontani dall’avere in Sicilia una efficienza infrastrutturale, ma in questo enorme gap rispetto al resto del Paese e che ci allontana anni luce dai livelli europei, di certo ci sono anche le responsabilità del governo regionale e non solo di quello attuale”. Da qui l’invito della Fit Cisl “si ponga al centro dell’agenda politica il rilancio delle infrastrutture in Sicilia, senza le quali non si può determinare finalmente lo sviluppo dell’Isola, piuttosto che alzare i toni dello scontro fra Regione e stazioni appaltanti, ognuno assumendosi la propria responsabilità su quanto finora non è stato ancora fatto”.
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