“Oggi più che mai sento di essere un uomo libero e da tale condizione continuo a portare avanti le mie idee, rimanendo fedele al mandato degli elettori che mi hanno votato per tutelare la posizione dei cittadini, di chi soffre, di chi vive una condizione di difficoltà economica e di chi è lontano dai palazzi dorati”. Con queste parole si è dimesso ieri l’assessore regionale all’Energia e Rifiuti, Vincenzo Figuccia. Così il governo Musumeci perde il primo componente della Giunta dopo poche settimane dal suo insediamento.
Figuccia ha fatto un passo indietro dopo la polemica con Miccichè sugli stipendi all’Ars: “Consentitemi – aveva detto Figuccia – di mostrare una profonda amarezza e di sollevare profonde perplessità nei confronti delle affermazioni del neo presidente dell’Ars, con riferimento ai tetti degli stipendi. È normale che molti dirigenti dell’Ars siano andati in pensione e che esista una nuova eccellente classe dirigente che ha preso il loro posto. Anche in modo sobrio e meno esoso e non credo ciò rappresenti un disvalore. La realtà è che probabilmente questa maggioranza ha sbagliato a votare Miccichè e avrebbe potuto fare scelte più coraggiose esprimendo un presidente dell’Ars di maggiore discontinuità. Non mi piace l’immagine che si sta dando all’esterno. La considero offensiva per tanti che non possono mangiare, licenziati, inoccupati, giovani”.
Ma su questa posizione Figuccia si era trovato solo scaricato anche dal suo partito. Infatti, Giuseppe Naro, commissario regionale dell’Udc ha detto che “l’Udc regionale ribadisce stima e apprezzamento per il presidente Miccichè che è stato voluto dalla maggioranza di cui l’Udc è parte integrante. Per questa ragione la dichiarazione dell’on. Figuccia è assolutamente inopportuna”. Poco dopo l’invito di Musumeci ai suoi assessori di “lavorare e tacere” e quindi le conseguenti dimissioni.
“Complimenti a Musumeci, davvero un bell’inizio! Il suo governo non è stato capace di completare neppure la luna di miele”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD, a proposito delle dimissioni dell’assessore Vincenzo Fuguccia dalla giunta di governo. “Neanche nelle previsioni più azzardate – aggiunge Cracolici – avrei immaginato che in appena due settimane il governo perdesse un pezzo in un settore strategico e fondamentale per la Sicilia. Alla luce di quello che è avvenuto aumenta il rammaruico per ciò che è successo nel PD: se tutti i deputati avessero tenuto la ‘barra dritta’ – conclude Cracolici – oggi avremmo reso ancora più evidente la crisi di questa maggioranza, una crisi che si era manifestata già nel corso delle votazioni per l’elezione di Miccichè all’Ars”.
Oggi Musumeci, parlando della vicenda con la stampa ha detto: “Non c’è alcuna crisi politica, naturalmente per le dimissioni dell’assessore Vincenzo Figuccia, anche perché il suo partito, l’Udc, ha confermato la fiducia alla maggioranza. Bisogna solo avere rispetto. Figuccia ha deciso di lasciare il ruolo con una lettera carica di umanità”.
Ora, la casella rimasta vuota, attualmente nelle mani del governatore, dovrebbe tornare nuovamente all’Udc che per questa figura dovrebbe indicare un tecnico. “C’è una maggioranza solida – ha precisato Musumeci – che con la definizione delle commissioni parlamentari ha tradotto l’essenza dei numeri in essenza politica. In una situazione di grave crisi economica, gli stipendi già dignitosi non devono essere aumentati”, ha aggiunto rispondendo a una domanda dei cronisti sulle polemiche per la scelta del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè di non prorogare il tetto di 240mila euro per i dirigenti del Parlamento siciliano in scadenza a fine anno.
Poi Musumeci ha parlato dell’assetto burocratico della Regione: “Stiamo lavorando alla rotazione dei dirigenti della Regione, abbiamo predisposto il prospetto. Non ci sarà alcuna penalizzazione, la rotazione è un atto di trasparenza che consente ai direttori di trovare nuova lena e nuovo entusiasmo. Speriamo che le fasce intermedie del personale avranno la piena consapevolezza che il clima è cambiato. Sapevamo già di trovare le macerie, ci vorranno almeno due anni per rimuoverle. Nessuno si aspetti risultati immediati, né la stampa né i cittadini perché la loro attesa sarà delusa, quello che possiamo fare è dare piccoli segnali”. Sul bilancio ha commentato: “Siamo nella fase conclusiva dell’opera di ricognizione del bilancio e della finanza della Regione portato avanti dal comitato dei saggi. Sono dati allarmanti che però non ci scoraggiano, li renderemo noti ai primi dell’anno”. Ai disabili ha dedicato una parte del suo discorso. “Le risorse andranno direttamente ai familiari dei disabili gravissimi, che dovranno documentare rigorosamente come hanno utilizzato i fondi. La Regione da parte sua verificherà attraverso i servizi ispettivi degli assessorati alla Salute e alla Famiglia”.
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