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Finanziaria all'Ars, è il giorno della verità. Dai precari ai consorzi, le ultime novità

Oggi riprende all’Ars l’esame della finanziaria. Alle 16 è già convocata la seduta d’aula per il voto finale sia sul bilancio che sulla Legge di stabilità. 

Dopo cinque ore di scontri l’Ars ha approvato la norma della Finanziaria che stanzia il budget per i 24 mila precari degli enti locali siciliani. Pronti poco meno di 189 milioni. La novità della norma approvata riguarda l’obbligo per i sindaci di avviare i processi di stabilizzazione. Finora ogni legge che ha previsto il posto fisso è rimasta sulla carta per problemi finanziari. Ora Crocetta ha fatto approvare un articolo che impone ai sindaci di coprire con stabilizzazioni tutti i vuoti d’organico, pena la perdita dei corrispondenti finanziamenti. È il tentativo del governo regionale di scuotere i sindaci. Un emendamento di Vincenzo Vinciullo (Ncd) permette di erogare i finanziamenti e consentire quindi almeno le proroghe dei contratti nei Comuni in dissesto: una chance che in primis salverà i precari di Bagheria, Augusta e un’altra quindicina di città e paesi. Cassati invece gli emendamenti che avrebbero offerto un paracadute (leggasi proroga) ai precari delle Province e ai 3.600 operatori degli ex sportelli multifunzionali della formazione professionale. Nel primo caso c’è ancora margine per intervenire, nel secondo caso si rinvia tutto a una norma da discutere dopo la Finanziaria. “Non condividiamo l’intransigenza della presidenza dell’Ars che non ha permesso la trattazione di alcuni importanti emendamenti già apprezzati nelle commissioni di merito che per questioni formali non erano inseriti tra gli emendamenti ammissibili”. Lo affermano i deputati di Sicilia Futura, Giuseppe Picciolo, Edy Tamajo, Michele Cimino, Totò Cascio, Salvo Lo Giudice, Totò Lentini e Marcello Greco. “Quando si parla di precari dei comuni, degli sportellisti e di altri lavoratori precari bisogna pensare allo sconforto in cui versano migliaia di famiglie siciliane che attendevano dall’Aula una risposta, ancora una volta rinviata per tecnicismi “variabili”, più o meno legittimi, dai quali intendiamo prendere le distanze come gruppo politico”.

SPORTELLI MULTIFUNZIONALI. “Esprimiamo tutta la nostra amarezza per la decisione della conferenza dei capigruppo di non ammettere l’emendamento riguardante gli ex operatori degli sportelli multifunzionali”, questo il commento a caldo di Marco Falcone e Vincenzo Figuccia, rispettivamente capogruppo e vice di Forza Italia.
“Era stata presentata una norma condivisa – continuano i due parlamentari – per riavviare a un percorso lavorativo uno dei bacini di lavoratori più bistrattati dal governo regionale, ma, purtroppo, la maggioranza ha ritenuto di rinviare l’argomento a un disegno di legge di settore”.
“Prendiamo, ancora una volta, atto – hanno concluso Falcone e Figuccia – che, malgrado le rassicurazioni, non vi e’ poi la concreta volontà di affrontare e risolvere le questioni più delicate, determinando non solo la penalizzazione di una categoria di lavoratori, ma privando o, comunque, riducendo di fatto alla Sicilia un servizio essenziale, quale il sostegno alle politiche attive e passive del lavoro”.

CONSORZI DI BONIFICA. Approvata la norma che garantisce i fondi ai consorzi di bonifica e ai suoi duemila dipendenti (mille dei quali precari): il budget per quest’anno aumenta di 2 milioni e 296 mila euro raggiungendo così i 36 milioni e 336 mila euro. Tagliati però 50 mila euro destinati all’Ascebem (l’associazione dei consorzi), approvata invece una norma che impone di tagliare del 20% le spese di gestione (escluse quelle per il personale) a patto che questo taglio non sia già stato fatto l’anno scorso. Ma sui consorzi – ha ammesso l’assessore Cracolici – la partita è ancopra tutta da giocare perché serve una riforma che permetta di assorbire debiti e assegnare nuove funzioni.

SANATORIA. Passa l’applicazione della norma nazionale: i dirigenti generali che hanno incarichi aggiuntivi non possono prendere alcun compenso, i dirigenti semplici invece devono restituire il 50 per cento. Sulla carta recepita anche la norma che prevede incarichi gratuiti per i cda degli enti che ricevono finanziamenti regionali in maniera diretta e sono controllati da Palazzo d’Orleans: ma un cavilo salva da quest’ultima norma una miriade di enti, dai teatri all’Esa, dalle Ipab agli Istituti case popolari.
Passa in aula invece il taglio da tre a due per i componenti del collegio dei revisori dei conti nelle scuole.

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