Nella Finanziaria regionale arriva la “stangata” per laboratori d’analisi e studi di radiologia: previsto il recupero di 140 milioni derivante dall’applicazione del vecchio tariffario Bindi.
Soprattutto per via dei 1.600 emendamenti, presentati da ogni gruppo parlamentare, che gravano sul documento. «Il bilancio non è un libro dei sogni», ha detto il presidente Crocetta ai deputati della maggioranza, nel corso di un vertice tenuto nel primo pomeriggio.
Poi la commissione ha avviato una scrematura: trecento le norme cadute, fa sapere Bianchi prima di una maratona serale.
Intanto il governatore si vede ridimensionare il capitolo della comunicazione istituzionale che aveva suscitato polemiche e anche uno scontro con il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Arriva un taglio da un milione di euro al budget per pagare la pubblicazione di articoli di «approfondimento e diffusione» dell’attività della Regione. L’emendamento, peraltro, porta la firma del capogruppo del Megafono, Giovanni Di Giacinto, che garantisce di avere ricevuto l’avallo dello stesso
Crocetta.
La giunta prevede intanto di chiedere il conto, già nel 2013, a deputati e assessori condannati dalla Corte dei conti per aver fatto lievitare il numero di ambulanze nel 2005.
Sono dodici milioni di euro, oggetto della sentenza di condanna della Corte dei conti nei confronti dei componenti della commissione Sanità e degli assessori della giunta Cuffaro che nel 2005, alla vigilia delle elezioni, fecero lievitare il numero di ambulanze e di soccorritori in Sicilia. Fra i condannati anche alcuni attuali inquilini di Palazzo dei Normanni: Francesco Cascio, Michele Cimino, Santi Formica e Nino Dina. C’è anche l’ex deputato di Marsala, David Costa. Devono pagare, ciascuno, cifre fra i 600 e i 730 mila euro. Dina, ironia della sorte, è oggi il presidente della commissione Bilancio che si è trovata a esaminare ieri l’emendamento.
Approvato all’unanimità. I deputati sono chiamati a pagare, subito. Contribuendo così di tasca propria a risanare i conti della Regione.
Confindustria boccia la tassa sui titolari di cave. «Una norma che avrebbe un effetto depressivo sulle imprese», scrive Confindustria.
A dire no alla Finanziaria ci sono anche i forestali, che hanno inscenato un sit-in a piazza Indipendenza.
Resteranno in presidio permanente sino a fine mese. Il segretario generale del Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione) avvierà uno sciopero della
fame. I forestali non sono i soli a essere scesi in piazza. Con loro gli ex Pip della Social Trinacria, gli operatori degli sportelli multifunzionali e i medici specializzandi.