FlixBus traccia un primo bilancio positivo delle sue attività nel Palermitano: tra dicembre e oggi, le tratte tra Palermo, Cefalù e Termini Imerese e 30 città italiane hanno registrato un numero crescente di presenze. Un esordio felice per la società, continuamente all’opera per estendere il proprio servizio a sempre più città, con particolare attenzione a quelle meno collegate dalle reti tradizionali.
Emergono in particolare due picchi di prenotazioni nel weekend prenatalizio e a ridosso dell’Epifania, in corripondenza del ritorno a casa per le feste di studenti e lavoratori fuorisede e del loro successivo rientro. Come dimostrano i dati dell’Anagrafe Nazionale Studenti[1], sono circa 50.000 i Siciliani che studiano fuori regione, e l’arrivo di FlixBus nell’isola mira, fra le altre cose, a soddisfarne la domanda di soluzioni di viaggio efficienti ed economiche. Al contempo, le convenzioni attive con varie associazioni universitarie consentono a chi studia nei principali atenei siciliani di spostarsi in tutta Europa a prezzi agevolati.
Da Palermo sono attualmente raggiungibili 30 città in tutta Italia: oltre ad alcune fra le maggiori città calabresi, come Lamezia Terme, Cosenza, Rende e Corigliano, dal capoluogo si può infatti viaggiare verso centri universitari di rilievo come Firenze, Siena, Bologna, Parma e Milano, oltre che varie città del versante adriatico come Pescara e Ancona. In Calabria si arriva con facilità anche da Cefalù e Termini Imerese, collegate, tra le altre, con Lamezia Terme, Cosenza e Rende. Non è un caso che nella classifica palermitana stravinca proprio la punta dello Stivale, con Villa San Giovanni, Cosenza e Sibari sul podio.
Tutte le corse, in partenza dalla Stazione Centrale a Palermo, da Via Cirese e presso la caserma dei carabinieri a Termini Imerese, e dalla SS113 a Cefalù, sono prenotabili online, via app e nelle 400 agenzie viaggi sul territorio. A bordo, Wi-Fi, prese elettriche, sedili reclinabili e toilette. Su molte linee sussiste inoltre la possibilità di riservare il posto a sedere dietro pagamento di un piccolo sovrapprezzo.