Fondi Ue per la Sicilia. Solita corsa contro il tempo per certificare la spesa: 2 miliardi di euro. Secondo l’opposizione sono soldi quasi persi, ma la Regione siciliana potrebbe farcela a certificare buona parte del Po Fesr 2007-2013, entro il 31 dicembre 2015. Dalla recente riunione del Comitato di sorveglianza, presieduto da Mariella Lo Bello è emerso che la spesa certificata entro lo scorso mese di giugno si attesta a 2 miliardi e 557 milioni. Con i pagamenti in corso di verifica si toccherebbe la quota di 3 miliardi e 272 milioni di euro. Alla fine del 2012 la spesa certificata era di circa 860 milioni di euro, Per evitare di incorrere nel meccanismo del disimpegno automatico, il dipartimento della Programmazione ha assunto impegni di spesa per circa 5,8 miliardi, pari al 132% (1,5 miliardi in più) rispetto alla dotazione originaria del Po Fesr, che è di circa 4 miliardi e 360 milioni. Ciò dovrebbe consentire, anche se qualche progetto non dovesse essere realizzato in tempo, di potere comunque chiedere il rimborso per 4 miliardi e 360 milioni si euro. I progetti sono 9000.
Di parere opposto l’opposizione. “Solo pochi mesi e noi siciliani saremo costretti a dire addio ai circa 2 miliardi di euro di fondi europei non ancora spesi e certificati (Po Fesr 2007-2013), per grave colpa della Regione siciliana, dell’ennesimo esecutivo incapace, il terzo, che il Partito democratico ha dato alla nostra Isola. Saprà Palazzo d’Orleans sciogliere il nodo in 5 mesi? Impresa estremamente ardua se non impossibile. Il Pd si prepari dunque a spiegare ai siciliani il perché di un disastro di tali dimensioni, sul quale il partito di Matteo Renzi sta apponendo la propria firma”, così il senatore Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia.
“La Sicilia non può permettersi di perdere un solo euro di fondi comunitari: serve un’azione cooordinata di governo regionale, governo nazionale e forze politiche per chiedere di spostare in avanti la scadenza per la rendicontazione dei fondi relativi al programma 2007/2013, il cui termine ultimo è il prossimo 31 dicembre”. Lo dice Giovanni Panepinto, deputato regionale del PD.
Sei mesi fa – al 31 dicembre del 2014 – la Regione siciliana avrebbe dovuto concludere la certificazione della spesa europea relativa al programma operativo per lo sviluppo regionale (Po Fesr 2007-2013). Sono passati sei mesi, e la spesa certificata fino ad ora è appena il 60 per cento del totale. Nel frattempo Bruxelles ha già concesso una proroga alla Sicilia: per completare la certificazione della spesa l’amministrazione avrà tempo fino a dicembre prossimo. Restano 5 mesi, quindi, per spendere e certificare circa 2 miliardi di euro di fondi europei restanti. Nel mese di giugno la spesa certificata si attestava a 2 miliardi e 557 milioni su un totale di oltre 4 miliardi e mezzo: in oltre nove anni, quindi, circa il 40 per cento dei fondi è rimasta ancora non spesa. “Le cifre emerse sono il segnale di una Regione che non funziona, che nonostante la fame di lavoro non riesce a sfruttare adeguatamente le occasioni che si presentano“. Commenta così Mario Filippello, segretario regionale della Cna (la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa).
C’è poi un problema la Regione siciliana all’improvviso si è riscoperta a corto di dipendenti, nonostante un organico certificato dalla Corte dei conti di 19.928 unità tra personale a tempo indeterminato, determinato e lavoratori di società collegate, per un costo annuo di 938 milioni e 529 mila euro. Ciò significa grosse difficoltà nell’avviare la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi messi a disposizione dall’Europa, che parte già in ritardo. Solo un paio di settimane fa il dipartimento regionale delle Attività produttive aveva chiesto di potenziare i propri uffici con 34 funzionari. Adesso il dipartimento della Pesca guidato da Dario Cartabellotta chiede 25 tra funzionari e istruttori, mentre Domenico Armenio del dipartimento dei Servizi di pubblica utilità ne cerca 14.