“La Sicilia ha accumulato un ritardo gravissimo sulle competenze e sull’innovazione. Le risorse investite sono state irrisorie rispetto a quanto sarebbe stato necessario. E questo ritardo si è tradotto, come ha certificato Banca d’Italia, in un prezzo altissimo sul fronte del lavoro, soprattutto giovanile”.
È il commento di Luca Silvestrini, presidente dei Giovani imprenditori di Sicindustria Palermo, nonché componente del Consiglio generale di Confindustria, che aggiunge: “Al danno si somma la beffa perché, nonostante gli sforzi di questo governo, i numeri parlano chiaro: l’Asse 1 del PO Fesr 2014-2020, ossia quello destinato alla ricerca e all’innovazione, va avanti a passo di lumaca. In particolare, su una dotazione finanziaria di 428,6 milioni di euro, la spesa certificata al 2018 è stata di appena 11,9 milioni e la differenza tra target e previsione di spesa 2019 è di -68,2 milioni. Eppure le imprese i progetti li hanno presentati. Solo per fare qualche esempio nel 2017 sono stati presentati 477 progetti a valere sull’avviso 1.1.2 e la maggioranza di questi aspetta ancora la firma della convenzione; quelli presentati per la 1.1.3. sono ancora in attesa della graduatoria definitiva e quelli a valere sulla 1.1.5 attendono che venga effettuato l’abbinamento esperti/progetto. Per non parlare poi della misura 1.4.1 ‘Sostegno alla creazione e al consolidamento di start up innovative’ che non è ancora stata pubblicata”.
Una débâcle soprattutto se si pensa che quando si parla di ricerca e innovazione il mondo cambia in maniera repentina. “Cosa se ne fa un’azienda di un finanziamento su un progetto di ricerca due anni dopo averlo presentato?”, aggiunge Silvestrini. “Eppure – conclude il presidente dei Giovani imprenditori palermitani – questo è ciò che sta avvenendo e tante imprese rischiano di ritrovarsi con progetti vecchi già prima di partire. Chiediamo, quindi, all’assessorato regionale alle Attività produttive, cui compete la gestione dei bandi riguardanti la ricerca e l’innovazione, un cambio di passo utile a sbloccare quei finanziamenti tanto attesi che poi si traducono anche in nuovi posti di lavoro per i giovani siciliani”.