PALERMO – Moralizzazione e riforma del lavoro nel mondo della formazione. Sono questi i due piani in cui si deve muovere la Regione siciliana per cambiare rotta in questo settore. A spiegarlo in una intervista Mariella Maggio, ex segretario regionale della Cgil, deputato del Pd e vicepresidente della Commissione all’Ars Cultura formazione e lavoro.
Gli scandali continui nel settore della formazione portano a pensare che il governo regionale deve aggiustare il tiro nella riforma del settore?
“Sì, sicuramente c’è da cambiare qualcosa nel settore della formazione che non è più funzionale a tutti i giovani siciliani in cerca di lavoro. Una riforma di questo settore deve necessariamente prevedere una riforma del lavoro”.
Cosa c’è stato di sbagliato nelle gestione della formazione siciliana?
“Di sicuro non si sono finora create figure professionali che erano allineate alle esigenze del mercato del lavoro. Per fare un esempio si sono create numerose estetiste e parrucchiere quando il mercato era ormai saturo. Mentre altri settori sono rimasti del tutto scoperti”.
La riforma della formazione in che direzione deve andare?
“Si deve procedere su due piani paralleli. Il primo riguarda l’opera di moralizzazione degli operatori di questo settore. Si devono trovare le responsabilità di chi gestiva gli enti, ma anche dei controllori di tali enti. La Regione siciliana e i suoi funzionari tuti dovevano vigilare questo settore non si sono mossi. Il secondo è quello della riforma del settore lavorativo attuato però con regole precise”.
Cosa di deve fare in futuro?
“Bisogna assicurare una gestione trasparente sia dei fondi regionali sia di quelli europei”.
Cosa si deve fare per gli operatori del settore della formazione che aspettano da mesi lo stipendio?
“E’ necessario che venga riqualificato il sistema. Bisogna legare i servizi per l’impiego a settori utili per lo sviluppo dell’economia Siciliana. S’intende la creazione di figure professionali impiegate nei settori come dello delle energie alternative, quello dei rifiuti o a tutte quelle attività produttive che sono necessarie per lo sviluppo dei vari territori dell’Isola”.
Finora la politica si è soffermata su argomenti quali il riforma della giunta e dei suoi assessori. Come mai?
“Io ho rimproverato i vertici del Pd siciliano perché deve fermarsi questa continua bagarre tra Crocetta e il partito. La politica deve avere uno scatto d’orgoglio. Il governo deve fare proposte serie per i problemi che attanagliano la Sicilia e poi i partiti decideranno se vanno supportate o meno”.