“Sono trascorsi ben sette anni – scrive il Forum – dalla straordinaria vittoria dei referendum sull’acqua bene comune del 2011 ed ancora, sia a livello nazionale che regionale, siamo ben lontani dall’aver allontanato i privati dalle gestioni del servizio idrico ed i profitti dall’acqua. Le indagini della magistratura sulle malversazioni dei gestori privati delle province di Agrigento e di Caltanissetta sono abnormi e sotto gli occhi di tutti, ma a continuare a pagare per un servizio spesso non reso, per il disastro ambientale procurato e per le multe milionarie comminate dell’Europea saranno come sempre i cittadini. Anche nelle altre province la situazione non è migliore ma si può attendere sempre e solo la magistratura per prendere atto delle inadempienze e compromissioni di un sistema malato?”.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera:
in data 27.04.18, riuniti in Assemblea plenaria dell’ATI di Agrigento, avete approvato all’unanimità la diffida ad adempiere nei confronti del gestore Girgenti Acque s.p.a., diffida propedeutica alla risoluzione del contratto in danno di un gestore che in questi anni di inadempienze, vessazioni ed attacchi indiscriminati alla salute pubblica ed all’ambiente ne ha procurati parecchi e tutti a discapito dei cittadini-utenti che hanno dovuto pagare e pagheranno, oltre al danno dei disservizi con costi esorbitanti, la beffa delle multe milionarie comminate dall’Europa. Finalmente emergono con forza, grazie ad un rinnovato impegno della magistratura, anche le malefatte di un sistema di potere colluso e corrotto che ha consentito di gestire per undici anni un servizio pubblico essenziale talora financo in assenza delle dovute certificazioni antimafia e tant’altro.
Abbiamo quindi molto apprezzato che l’ATI da Voi composta abbia compiuto il primo passo verso la risoluzione, contestando l’infinita sequela di inadempienze contrattuali che l’ATO idrico ed i Commissari liquidatori avevano fino ad allora pressochè ignorato. Una presa d’atto non più rinviabile alla luce della disastrosa gestione in essere, ed in sintonia con la volontà Popolare espressa con i Referendum Popolari per l’Acqua Bene Comune del 2011 cui la provincia di Agrigento diede il 98,5 di SI, nonchè di quella dei Consigli comunali che hanno promosso insieme ai cittadini siciliani la legge di iniziativa Popolare e Consiliare del 2010 per la gestione pubblica e partecipativa delle risorse idriche e modificato i propri Statuti dichiarando l’Acqua Bene Comune e la sua gestione priva di rilevanza economica, come allora la legge consentiva.
In questi anni di lotte continuative e trasversali alle appartenenze politiche per il ritorno ad una gestione Pubblica e partecipativa delle risorse idriche, pur in un mutato quadro normativo, siamo riusciti a far approvare nel 2015 buona parte dei contenuti della legge Popolare e Consiliare del 2010, che trovano indirizzo politico e strategico nell’art.1 e successivi della l.r. 19/2015.
Come sapete la legge 19/15 assegna alle ATI il compito di stilare il piano d’ambito, di individuare la forma di gestione e di attribuire il SII e sappiamo che l’Assessorato regionale all’energia e servizi di pubblica utilità ha già diffidato le ATI ad adempiere per quanto riguarda questi importanti compiti di loro pertinenza.
In considerazione del fatto che tutti i costi di gestione del SII, (personale, struttura dell’ATI, lavori, investimenti e financo le quote di cofinanziamento e gli oneri finanziari), sono a carico della tariffa, quindi interamente pagati dai cittadini, Vi invitiamo caldamente a non interrompere il percorso virtuoso avviato con la diffida ad adempiere; anche la gestione privata più virtuosa, essendo votata al profitto ed a fare dividendi per gli azionisti, non potrà che fare levitare i costi di gestione di un servizio pubblico essenziale che tale deve essere anche nella sua veste giuridica, così come ripetutamente affermato in questi anni di lotta comune per il ritorno alla gestione Pubblica.
Per questo siamo a chiederVi, nel momento del rinnovo delle cariche di rappresentanza dell’ATI di Agrigento, che la Vostra scelta sia guidata più che dagli equilibri politici o dal peso delle rappresentanze, dalla continuità ed aderenza ad una battaglia di civiltà cui la Vostra provincia ha generosamente contribuito in tutti questi anni, scegliendo per la guida dell’ATI Sindaci che si facciano garanti della continuità del percorso avviato.
CHIEDIAMO QUINDI ALLE/AI SIGNORI SINDACI
Di voler nominare un Consiglio Direttivo dell’ATI che si assuma l’onere di procedere senza indugi alla risoluzione del contratto in danno del gestore e di quantificare, secondo il principio UE “chi inquina paga”, i danni ambientali prodotti, nonché quelli arrecati alla salute ed alla incolumità pubblica.
Di voler avviare tutte le procedure necessarie a stilare un Piano d’Ambito corrispondente alle effettive necessità dell’intera provincia ed avviare le procedure per la costituzione di una Azienda speciale consortile, o di un Consorzio di comuni, cioè un ente di diritto pubblico, che ricomprenda tutti i comuni della provincia al quale attribuire, come soggetto gestore, il SII nell’ambito provinciale.
Tale prospettiva, pienamente praticabile a legislazione nazionale e regionale vigente, come ulteriormente sottolineato dalla recente relazione della Corte dei Conti a sezioni riunite, è l’unica in grado di garantire efficacia, efficienza, economicità e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e di quelli con cui i cittadini finanziano il SII, nonché di rispondere alla volontà Popolare ed alla continuativa mobilitazione in favore di una gestione Pubblica e partecipativa in cui i profitti non facciano dividendi per gli azionisti, ma vengano reinvestiti nel miglioramento del Servizio e nella diminuzione delle tariffe.
Fiduciosi che la Vostra volontà, come quella di molti Vostri predecessori, sia quella di voler assicurare la gestione Pubblica e partecipativa delle Acque, di voler salvaguardare gli interessi delle Vostre comunità e di voler rimuovere ogni elemento di illegittimità ed illegalità nella gestione della preziosa risorsa e nella tutela del territorio, Vi auguriamo un buon lavoro, auspicando una accelerazione di passo verso la gestione Pubblica, partecipativa e virtuosa del SII, nel pieno rispetto della volontà Popolare fin qui calpestata ed elusa.
L’Acqua resta il paradigma di tutti i Beni Comuni e del livello di Democrazia effettivamente esigibile dai cittadini e dalle comunità di cui i Primi Cittadini portano l’onore e l’onere di essere garanti e portavoce.