G7 Siracusa – Porti turistici siciliani: un workshop organizzato dai GAL della Pesca dal titolo: Portualità turistica e concessioni demaniali marittime: normative, opportunità e sostenibilità
I porti turistici possono rappresentare un volano per l’economia della Regione, ma occorre migliorare le strutture e offrire maggiori servizi ai diportisti. Su questo tema si è discusso ieri a Siracusa per quello che è stato l’ultimo workshop organizzato dai GAL siciliani della Pesca all’interno dello stand del Dipartimento della Pesca Mediterranea in occasione del G7-Expo Divinazione. All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò che ai microfoni di Italpress ha affermato: “sui porti il governo Schifani si è messo a lavoro fin dall’inizio. Riteniamo la portualità importante e ci sono degli obiettivi da raggiungere. Abbiamo già fatto un monitoraggio per capire quali sono le esigenze, ricordiamo che in Sicilia i porti vengono gestiti non soltanto dalla Regione, ma abbiamo le autorità di sistema che gestiscono un gran numero di porti. Noi stiamo lavorando perchè ci sia una regia per l’aumento dei posti barca a livello turistico ma soprattutto per la pesca. In questo senso siamo già intervenuti sulle infrastrutture facendo degli interventi su banchine, illuminazione e per il rispristino della sicurezza in alcuni porti siciliani, ma è chiaro che c’è ancora tanto da fare e tanto faremo nei prossimi anni”.
DARE MAGGIORI SERVIZI PER FAR RIMANERE DI PIU’ I DIPORTISTI
I lavori sono stati introdotti dall’ammiraglio Antonio Ranieri, Direttore Marittimo della Sicilia orientale e Capo del Compartimento Marittimo di Catania: “I porti- ha detto-sono una fonte importante per la Sicilia che vanta circa 1500 chilometri di costa. Il settore della nautica di diporto e lo sviluppo che questa può portare, quindi, è determinate non solo per le aree portuali ma anche per quelle retrostanti. Occorre quindi individuare quelle capacità di attrarre sia i diportisti stanziali sia le imbarcazioni in transito offrendo servizi che siano adeguati. I porti turistici – chiude l’ammiraglio Antonio Ranieri- possono rappresentare un volano, offrire servizi migliori significa consentire ai diportisti di fermarsi di più nelle nostre località con conseguenti benefici per l’economia del territorio”.
FARE I CONTI CON IL QUADRO NORMATIVO E I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Per arrivare a questo obiettivo, però, bisogna fare i conti anche con il quadro normativo, come sottolineato dall’architetto Chiara Nifosì -docente e ricercatore in Urbanistica presso il Politecnico di Milano ed esperta in pianificazione e progettazione aree portuali- e Gaetano Armao (in video-collegamento)- docente e Presidente CTS per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale-, quadro che, secondo i relatori, necessita di interventi urgenti e importanti. Nel corso del workshop, moderato da Carlo Alberto Carnevale-Maffè – Professore of Strategia presso Università Bocconi, Scuola di management Milano-, sono intervenuti anche Emilia Corradi – Professore Associato in Composizione Architettonica e Urbana al Politecnico di Milano -, ed Alessandro Porretti di Cassa Depositi e Prestiti. Un fattore impattante sulla tenuta delle infrastrutture è sicuramente il cambiamento climatico che, causando l’innalzamento dei mari con conseguente erosione della costa, mette a dura prova la tenuta dei porti
Al workshop di Siracusa è intervenuta in video-collegamento anche l’Assessore regionale al Territorio e ambiente mobilità della Regione Siciliana, Giusi Savarino. Le conclusioni, invece, sono state affidate a Stefano Fantini – Consigliere Delegato e Direttore Operativo del Gruppo Q-Aid- che ha parlato di qualità, sicurezza e certificazione dei servizi balneari come elementi essenziali di attrattività per il turismo costiero.