30mila persona in piazza a Messina per l’iniziativa nazionale organizzata da Libera per ricordare le vittime della mafia. L’associazione guidata da don Luigi Ciotti ha scelto Messina come “capitale” di questa giornata. “Abbiamo voluto chiamare questo momento ‘ponti di memoria e luoghi di impegno’ – ha detto don Ciotti – perché per la prima volta a Messina e in altri 20mila luoghi in contemporanea in Italia il popolo di Libera è sceso in piazza. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze”. Rispondendo a una domanda sui fondi dello Stato per i familiari delle vittime di mafia, tema al centro di polemiche in questi giorni, Ciotti ha detto che “i fondi ci sono, ma bisogna accorciare i tempi e non penalizzare i bisogni e le necessità concrete di chi è vittima di mafia” . Sulla questione dei beni confiscati, don Ciotti ha ricordato che “nel 1996 abbiamo raccolto un milione di firme per chiedere la confisca e l’uso sociale di questi beni. Dei passi avanti si sono fatti. Il problema ancora una volta è l’accelerazione e le priorità che il parlamento deve dare per permettere più chiarezza, più velocità e più trasparenza. C’è una grande riforma da fare in Italia quella della nostra coscienza”.
A Messina anche la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi: “Ciascuna di queste vittime ha seminato dolore, ma soprattutto speranza e siamo qui a raccoglierla”. “La mafia – prosegue Bindi – ha cambiato strategia, uccide meno ma è più capace di penetrare dissimulando la sua illegalità dentro il mondo legale. In questo modo aggredisce la nostra vita sociale essendo forse la fonte principale di diseguaglianza e cattiva crescita e come tale va combattuta. Senza mai sottovalutare la riserva di violenza che continua a esercitare. La sua forza oggi sta nel trovare consenso e alleanze nella nostra società. Ricordare che la mafia uccide e usa violenza significa ricordare che fa sempre del male”. Per questo “questa giornata fosse dedicata a quel volto grande del nostro Paese che ha detto di no e continua a dire di no e che qualche volta ha pagato con la vita”.
«È una giornata straordinaria per tutte le vittime innocenti e anche per Messina». Lo dice Piero Campagna, fratello di Graziella, la diciassettenne uccisa a Villafranca Tirrena nell’85 dal boss Gerlando Alberti junior e dal suo guardaspalle Giovanni Sutera, condannati definitivamente 24 anni dopo l’omicidio.
Piero Campagna, intervenuto alla manifestazione di Libera, afferma che «per una società pulita e migliore, dobbiamo sostenere i giovani nelle scuole e impartire loro i principi di legalità. Don Ciotti è una persona meravigliosa, ha fatto un lavoro straordinario e spero che la manifestazioni di oggi lasci il segno a Messina e in Sicilia. Il messaggio che deve arrivare da questa iniziativa è di rivolgere l’attenzione ai problemi dei giovani, in testa la mancanza di lavoro».