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Giuffrida: "Accelerare la spesa dei fondi Ue in Sicilia"

“A due anni dall’avvio della programmazione comunitaria 2014-2020, nonostante il sostegno dell’Agenzia per la Coesione e persino l’intervento di una task force messa in piedi da Bruxelles per aiutare le regioni in difficoltà, ancora oggi il Fondo europeo di sviluppo regionale per la Sicilia – un fondo da 4,5 miliardi di euro – definisce solo macro priorità, quasi come se in Sicilia mancassero idee o necessità per interventi specifici e progettualità da realizzare con urgenza”. Lo dichiara Michela Giuffrida, membro della Commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento europeo.

“Conosciamo le difficoltà legate all’uso dei fondi strutturali europei, dalla burocrazia alle procedure, passando per il cofinanziamento e l’anticipo delle somme – aggiunge Giuffrida – ma ora la fase attuativa del Fesr e i piani di settore vitali per lo sviluppo della Sicilia, non possono più attendere. Dubbi, ritardi, difficoltà, lascino il passo all’attuazione della programmazione comunitaria, attraverso la riconosciuta capacità amministrativa del Dipartimento programmazione e, soprattutto, con una precisa e chiara volontà politica.

La Commissaria Corina Cretu, che lo scorso anno ho invitato in Sicilia e che proprio dalla nostra isola la lanciato la task force sui fondi per salvare in extremis la vecchia programmazione 2007-2013, in questi giorni è tornata a parlare di Italia e di Sicilia mostrando preoccupazione per i ritardi di alcune Regioni a fronte di accelerazioni di altre che pure osservano le stesse regole europee. E’ sempre il Commissario che sottolinea inoltre che la capacità amministrativa delle Regioni è importante tanto quanto i fondi che l’Ue mette a disposizione, come a dire «l’Europa ha fatto la sua parte adesso tocca a voi».

Perciò – conclude Giuffrida – se servono “rinforzi”, peraltro invocati proprio in pubbliche occasioni dalla stessa Autorità di gestione siciliana, si provveda immediatamente perché, ultimata la fase dei criteri di selezione, ora è il momento di pubblicare i bandi e finanziare i progetti. Si dia priorità – chiede Giuffrida – agli aiuti alle imprese, che sono sempre più in sofferenza, al settore della innovazione, che ancora vede la nostra isola fanalino di coda, all’edilizia scolastica, che soffre ancora un gap intollerabile, all’efficienza energetica, che è priorità nelle altre regioni europee. Sono solo alcuni esempi di interventi non più differibili – conclude Giuffrida – perché una volta ottenuta una mole imponente di stanziamenti europei, e conclusa la fase di negoziazione e selezione con l’Ue, sarebbe davvero difficile spiegare che cosa ancora manchi in Sicilia per l’attuazione di un percorso di sviluppo possibile proprio grazie all’Europa”.

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