Rosaria Barresi è il quarto assessore di Crocetta all’Agricoltura dopo Cartabellotta, Reale e Caleca. Crocetta, per nominarla, è riuscito a convincere il gruppo di “Sicilia democratica” che quella di Barresi sarebbe stata la migliore nomina possibile, considerate anche le sue doti professionali e la profonda conoscenza dei meccanismi della programmazione europea che nel settennio 2014-2020 potertà in Sicilia due miliardi e trecento milioni di euro per il Piano di sviluppo rurale (Psr). Barresi è così passata in una notte da essere capo del dipartimento dell’agricoltura ad assessore. Ha vinto la concorrenza di altri nomi, sempre un po’ interni e un po’ no, tra i quali quello di Dario Cartabellotta, che attualmente si occupa della presenza della Sicilia ad Expo Milano 2015. Visibilmente amareggiato per il modo in cui Caleca gli ha comunicato le sue dimissioni, il presidente della Regione, ha chiesto: «Ma queste dimissioni vi sembrano legate a motivazioni tecniche? Con la motivazione delle sue dimissioni Caleca ha dimostrato di non essere un tecnico». Intanto, Pistorio si è dimesso da segretario regionale dell’Udc per dedicarsi esclusivamente al nuovo incarico in Giunta. E ha “suggerito” di affidare il partito al vicesegretario regionale, Gianluca Miccichè, che è anche deputato all’Ars. Una scelta apprezzata dal capogruppo a sala d’Ercole, Turano: «Miccichè è un giovane collega che si è sempre distinto nel lavoro parlamentare e nell’impegno sul territorio per il partito». Ma le notizie più interessanti arrivano dal fronte di “Sicilia Democratica”. Dopo la morte di Lino Leanza, che ne è stato fondatore e ispiratore, il gruppo ha navigato a vista. E l’incapacità di dare un nome a Crocetta al posto di Caleca, subendo con il sorriso la nomina di Barresi, è un cattivo segnale. Tant’è che c’è chi dice che presto Sicilia Democratica si scioglierà in una sorta di federazione con il Megafono dello stesso Crocetta e il PdR di Cardinale. L’eurodeputata Michele Giuffrida, invece, si può considerare già nel Pd.
Attacca il governo Crocetta il sottosegretario Davide Faraone: “In questo momento, questo interlocutore non c’è. Perché, mentre il governo Renzi cerca i modi per scongiurare il peggio, in Sicilia c’è l’Ars che sembra la casa del “Grande fratello” e un ceto politico appassionato nel discutere di deleghe e posti in Giunta, in un dibattito sempre più lontano dai bisogni dei siciliani”.Sul neo-assessore Pistorio, ex-assessore di Cuffaro ed ex-colonnello di Lombardo, nonché causa scatenantedelle dimissioni di Caleca, Faraone tace: «Le beghe non mi appassionano».
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