“Barcellona non è un territorio che può permettersi di perdere magistrati … se vogliamo una risposta di legalità dobbiamo offrire i mezzi per una risposta di legalità..” Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Emanuele Crescenti esprime preoccupazione sui tagli di organico nel distretto messinese previsti nello schema di decreto elaborato dal Ministero della Giustizia già inoltrato al Csm per l’acquisizione del parere. La sua dichiarazione è fatta a margine della conferenza stampa sull’operazione del comando provinciale della Guardia di Finanza che ha portato alle misure cautelari dell’obbligo di firma emesse dal Gip del Tribunale di Barcellona Fabio Gugliotta nei confronti di 59 dipendenti assenteisti del Comune di Milazzo. Ancora una truffa dei “furbetti del cartellino” messa in atto con l’ormai classico sistema del budget timbrato da un collega e che consentiva di fare sport, shopping, massaggi mentre era certificata la presenza in ufficio. Un’indagine, come tante altre portate avanti, legata a reati contro la pubblica amministrazione, che ha impegnato uomini e mezzi che potrebbero essere impiegati sui complessi fenomeni legati alla criminalità organizzata se ci fossero i giusti anticorpi all’interno degli Enti. “Si sovraccarica l’autorità giudiziaria e le forze di polizia giudiziaria di impegni che potrebbero essere evitati se soltanto funzionassero i controlli amministrativi” ha ribadito Crescenti che parla anche della necessità di un cambio di mentalità e di una più rigorosa vigilanza fatta a monte. Insomma la Giustizia è chiamata troppo spesso a sopperire alle debolezze del sistema, quella stessa Giustizia a cui si tolgono strumenti e uomini invece di potenziarli malgrado . Lo schema di decreto di modifica delle piante organiche elaborato dal Ministero della Giustizia prevede una riduzione da 49 a 47 del numero dei giudici del tribunale di Messina, una riduzione da 18 a 17 del numero dei giudici del tribunale di Patti, una riduzione di una unità degli organici di ciascuna delle procure del distretto. (Messina, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto). L’allarme per le conseguenze del progetto del Ministero di modificare l’organico degli uffici giudicanti e requirenti di primo grado lo lanciano anche il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina e la Giunta distrettuale dell’Anm nel corso di un incontro pubblico. Il rischio per il Distretto di perdere la sede della Corte d’Appello si potrebbe a questo punto concretizzare, secondo il presidente dell’Ordine degli avvocati Vincenzo Ceraolo. A supporto del Decreto si fa riferimento a dati statistici difformi, rispetto a quelli reali, su pendenze e sopravvenienze con uno scarto tale da inficiarne l’attendibilità scientifica. E’ questa una delle contraddizioni evidenziate nella Delibera del Consiglio dell’Ordine sul progetto di ridimensionamento, inviata tra gli altri anche al Ministero della Giustizia. Dopo le tante segnalazioni fatte in questi anni sulle carenze e sull’inadeguatezza della pianta organica degli uffici messinesi e le tante rassicurazioni che ne sono seguite, adesso suona come una beffa questo progetto ministeriale. Ma quello che fa proprio indignare gli avvocati è che tra le premesse che dovrebbero sostenere il provvedimento risulti quella di “garantire un servizio giustizia più efficiente nelle aree territoriali cui corrispondono i tessuti produttivi più forti del paese e dei quali è essenziale il sostegno dei processi di crescita (è il caso di alcuni distretti del nord-est)”. La consacrazione di un doppio binario, per Ciraolo, sul quale viaggiano due Paesi a velocità diverse. Il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo nella Commissione permanente Giustizia e componente della Commissione parlamentare antimafia in una lettera al Ministro Andrea Orlando e in una Interrogazione presentata chiede che quel decreto venga rivisto. Per Lumia l’efficienza della macchina giudiziaria non passa dalla riduzione degli organici, ma dall’adozione di nuovi modelli organizzativi. Ecco perché è necessario mantenere o semmai potenziare la pianta organica di questi uffici giudiziari al fine di garantire un più efficace servizio giustizia ai cittadini e migliorare l’azione repressiva contro le mafie in un territorio impegnato contro la criminalità organizzata. Lumia fa tra l’altro riferimento anche agli arretrati esistenti che solo con un mantenimento dell’organico e semmai con suo potenziamento potrebbero essere smaltiti. È questa la soluzione necessaria per affrontare quelle sfide che devono saper mettere insieme la lotta alla criminalità diffusa con quella mafiosa, che in questo distretto ha ottenuto ottimi risultati.. Oggi questa sfida si è alzata di livello alla luce di quanto emerso a seguito dell’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Viene a galla una realtà in cui affari e collusioni mettono a rischio milioni e milioni di euro di investimenti finanziati con risorse pubbliche e in cui vengono coinvolti non solo pericolosissimi boss mafiosi, ma anche alcuni colletti bianchi abili a truffare e depredare risorse e opportunità di futuro lavorativo per i giovani e per il territorio..”