La Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, e per altri venti indagati.
Tra di loro altri tre magistrati – Fabio Licata, Lorenzo Chiaramonte e Tommaso Virga – l’ex prefetto della citta’, Francesca Cannizzo, e ancora avvocati, amministratori giudiziari e parenti della stessa Saguto, il marito Lorenzo Caramna, il figlio Emanuele e il padre, Vittorio Pietro Saguto, tutti coinvolti nell’inchiesta sull’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati.
L’udienza preliminare inizierà davanti al gup Marcello Testaquadra il 22 giugno. I reati ipotizzati dal pm Cristina Lucchini vanno dalla corruzione alla concussione, dalla truffa aggravata al riciclaggio. Il nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di Finanza, che ha condotto le indagini procedendo anche a un sequestro di 800 mila euro, ipotizza l’esistenza di un vero e proprio “sistema” che ruotava attorno alla ex presidente delle misure di prevenzione, sospesa dalle funzioni e dallo stipendio, per le nomine di amministratori giudiziari compiacenti, tra i quali soprattutto l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara.
Un vero e proprio “sistema”, ipotizza chi indaga, che ruotava attorno alla ex presidente delle misure di prevenzione Saguto, sospesa da funzioni e stipendio sin dal 2015: l’obiettivo sarebbe stato quello di pilotare le nomine di amministratori giudiziari compiacenti, tra i quali soprattutto Gaetano Cappellano Seminara, ritenuto molto vicino alla ex presidente, risultata molto indebitata e pronta – secondo l’accusa – a ricevere soldi proprio dall’avvocato Cappellano, a sua volta remunerato con maxiparcelle provenienti dalla gestione dei patrimoni sotto chiave. Nella richiesta di processo, oltre ai quattro giudici, alla Cannizzo e a Cappellano, ci sono il marito, uno dei figli e il padre dell’ex presidente: si tratta dell’ingegner Lorenzo Caramma e del figlio Emanuele, assieme a Vittorio Pietro Saguto; nel gruppo un docente universitario, Carmelo Provenzano, ritenuto una sorta di longa manus della Saguto; seguono una lista di ex amministratori e coadiutori, da Walter Virga, avvocato e figlio di Tommaso (quest’ultimo ex componente del Csm), alla moglie di Provenzano, Maria Ingrao, e alla cognata Calogera Manta; e poi Roberto Nicola Santangelo, Aulo Gabriele Gigante e Antonino Ticali; all’udienza preliminare dovranno presentarsi anche un colonnello gia’ in forza alla Dia, Rosolino Nasca, rientrato nella Guardia di Finanza, l’assistente giudiziario Elio Grimaldi e i docenti dell’ateneo Kore di Enna, Luca Nivarra e Roberto Di Maria, che rispondono di aver consentito al figlio della Saguto di laurearsi, superando immeritatamente gli esami.