E’ ancora mistero su Matteo Messina Denaro. Secondo alcune notizie, sarebbe stato arrestato in Olanda. E la storia è stata adeguatamente raccontata dal giornale Tp24.it che ha ricostruito la vicenda sulla base di fonti locali.
In pratica, in un locale, la polizia ha fatto un blitz su mandato di arresto europeo proveniente dall’Italia. Sono state fermate tre persone. Una di queste dice di essere di Liverpool, ma la sua identità sembra falsa.
La notizia rimbalza da alcune testate olandesi. Il blitz è avvenuto mercoledì sera. L’arrestato è tale Mark L., di Liverpool, che è difeso dall’avvocato Leon Van Kleef. Si tratta di un avvocato molto noto, che segue molti indagati di peso e che dieci anni fa è stato coinvolto anche in una indagine su un traffico internazionale di cocaina gestito da famiglie siciliane e calabresi (vicenda finita con il suo proscioglimento).
L’arresto è avvenuto al ristorante Het Pleidooi a L’Aja. I tre sono stati portati via con un blitz imponente e, raccontano i giornali “con gli occhi bendati”.
Stando ad un portale di Amsterdam, il super latitante sarebbe ora nel carcere di massima sicurezza di Vught, dove ci sono altri criminali di peso. Secondo l’avvocato dell’uomo, però, non si tratterebbe del super latitante ma di tale Mark L. di Liverpool, in Olanda per vedere la Formula Uno. Infatti, lo scorso 5 Settembre si è tenuto il Gran Premio d’Olanda.
“Ha detto di essere venuto in Olanda dalla Spagna, dove vive, per vedere la Formula 1 a Zandvoort”, ha sostenuto Van Kleef. “Stava mangiando in un ristorante con suo figlio quando è stato arrestato e gettato in cella”.
Ricordiamo che di Matteo Messina Denaro non ci sono neanche le impronte digitali, quindi, la sua identificazione è abbastanza complessa.
L’avvocato della persona arrestata, che dice di chiamarsi Mark L., ha sostenuto che si tratta di un turista di Liverpool, in Olanda per vedere il Gran Premio e ha dunque spiegato che si tratta di uno scambio di persona: «Se il mio cliente è un boss mafioso siciliano, io sono il Papa» ha detto.
I tre uomini seduti al tavolo sono stati portati via con gli occhi bendati. «Improvvisamente – ha detto il proprietario del locale – sono arrivate sette auto e delle persone sono entrate armi in pugno. Secondo quanto si è appreso – e secondo quanto riporta il Telegraaf che cita fonti della polizia olandese – le forze dell’ordine sono entrate in azione su richiesta delle autorità italiane.
Il mandato di cattura italiano non conteneva le impronte digitali di Matteo Messina Denaro (che non ci sono, di lui si ha solo il Dna). Questo complica le cose. Perché come si può determinare che Mark L. è chi dice di essere? “Il mio cliente è stato condannato in Inghilterra negli anni ’90. Quindi lì hanno le sue impronte digitali” chiosa l’avvocato.
Sulla base di esattamente quali informazioni il suo cliente è stato arrestato mercoledì scorso, Van Kleef non lo sa. Il suo cliente assomiglia al boss mafioso latitante? “Hanno solo vecchie foto di Messina Denaro, quindi non lo so”.
Alla domanda se è possibile che il boss mafioso Matteo Messina Denaro possa aver iniziato una nuova vita con un nome diverso a Liverpool, l’avvocato ha detto: “Ho già avuto metà della famiglia del mio cliente al telefono. Ho sentito sua zia al telefono che dice di averlo visto nascere. Sua moglie all’inizio è rimasta scioccata, ma può anche riderci sopra. È sicura che andrà tutto bene. Se il mio cliente è un boss mafioso siciliano, io sono il Papa».
La Procura conferma che l’arresto è avvenuto mercoledì nel ristorante dell’Aia sulla base di un mandato d’arresto europeo (MAE) emesso dall’Italia. Le indagini sull’identità del sospettato arrestato sono ancora in corso.