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Il dramma di Messina senz'acqua: ancora 36 ore in emergenza

Messina resterà senza acqua ancora 36 ore. Così hanno dichiarato i vertici dell’Amam, la società che gestisce il servizio idrico integrato, la quale si affretta anche a puntualizzare “salvo condizioni meteorologiche avverse”. Ancora tre/quattro giorni che si aggiungono ai sei già trascorsi. Intanto la città dello Stretto è in ginocchio. Poca l’acqua a disposizione e tante le esigenze da tenere in considerazione: sicurezza, comparto Sanità, Servizi pubblici essenziali, Carceri, Uffici giudiziari e fasce disagiate della popolazione. Uffici pubblici, scuole rimarranno chiuse fino a martedì 3 novembre. Due i punti fissi di distribuzione per la popolazione ma non sono sufficienti e diverse autobotti arrivate fin dentro i quartieri per soddisfare solo in parte le esigenze dei cittadini.
Messina è servita dalle sorgenti di Fiumefreddo. L’interruzione della fornitura è stata causata da una frana nel comune di Calatabiano avvenuta sabato scorso. Gli operai dell’Amam si sono messi subito all’opera per saldare la tubatura danneggiata ma il punto impervio impossibile da raggiungere con i mezzi meccanici, la pioggia e lo smottamento che ancora avanza lentamente hanno impedito l’apertura dei rubinetti. “Eravamo pronti a riempire i serbatoi – ha detto il presidente dell’Amam Leonardo Termini – ma durante i test è stata registrata un’anomalia. Ci siamo resi conto che qualcosa non andava nel terreno, la conduttura non è stabile per un movimento franoso e abbiamo dovuto interrompere. Le condizioni del terreno non ci permettono di andare avanti e, visto che sono previsti temporali fino a sabato, i tempi si allungano parecchio. Stiamo valutando soluzioni alternative con Sicilia Acque per creare un bypass tra le condotte Fiumefreddo e Alcantara. Domani incontreremo un loro dirigente”.
L’Amam ha avviato lo studio per i lavori di realizzazione del by-pass ad Alì con l’Alcantara, bacino che anni fa fu abbandonato poichè troppo costoso. I tempi tecnici previsti – sulla carta – sono di tre giorni, dopo i quali si potrà pompare l’acqua per la città. Parallelamente, al via gli interventi finalizzati al consolidamento del movimento franoso a Calatabiano.
Le riunioni si susseguono. Durante il vertice in Prefettura di stamattina è stato deciso un piano di distribuzione dell’acqua tramite autobotti nelle diverse aree della città. In arrivo nelle prossime 24 ore anche navi per il trasporto di acqua dalla Calabria.
In ginocchio non solo le famiglie ma anche le attività commerciali come bar, ristoranti, parrucchieri, palestre.
A livello nazionale questa vicenda è stata ignorata. Nessuna notizia su quotidiani o tv nazionali. Fino a stamattina quando Fiorello con un twitter ha portato alla ribalta il dramma di 250 mila abitanti che vivono nella tredicesima città più grande d’Italia: “Messina è senza acqua! Inaccettabile nel 2015! Si faccia qualcosa subito! Comune , Provincia, regione , governo. Sopratutto dimostriamo che i “social “servono a qualcosa. Domani la notizia deve essere su tutte le prime pagine dei gionali!!! fate girare a manetta“. Da quel momento in poi la notizia ha cominciato a rimbalzare sulle agenzie e nei telegiornali nazionali. A sposare l’appello anche i messinesi Maria Grazia Cucinotta e Vincenzo Nibali.

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