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Il popolo siciliano 3000 anni fa: ecco com’era la vita a quei tempi

Al giorno d’oggi, grazie alla tecnologia si possono svolgere delle attività veramente impensabili fino a pochi anni fa. Basti pensare come, grazie allo smartphone, ci sia la possibilità di divertirsi con i top casino, ma al tempo stesso ottenere informazioni di qualsiasi natura in modo semplice e rapido.

Basti pensare alle ricerche in ambito storico, che hanno preso una piega completamente diversa rispetto a qualche decennio fa. Provate a immaginare gli studenti a scuola: una volta c’erano le care e vecchie enciclopedie da cui poter trarre informazioni di ogni tipo, ma era necessario tanto tempo per individuare magari gli argomenti o i dettagli ricercati perché si doveva sfogliare quasi tutto il tomo. Ad oggi, invece, cercare delle parole chiave in un documento in formato pdf è un gioco da ragazzi e rende l’intero lavoro di ricerca molto più semplice.

La Sicilia, un’isola strategica già nell’antichità

Nel corso degli ultimi tempi, ad esempio, sono in tanti gli appassionati di storia e di cultura che si sono voluti aggiornare in riferimento al ruolo che la Sicilia ha avuto nel corso dell’antichità. Come si può facilmente notare, la fortunatissima posizione dal punto di vista geografico ha sempre portato a considerare quest’isola decisamente strategica. Non solo, dato che il fatto di avere un elevato numero di approdi del tutto naturali ha permesso alla Sicilia di diventare una sorta di area privilegiata nell’intero Mediterraneo.

Non era difficile rendersene conto, dal momento che pure i commercianti, nei tempi antichi, che si muovevano via nave verso l’occidente e dovevano per forza di cose attraverso il sottile lembo di mare che va a distanziare Sicilia e Calabria, finiva per approdare in queste terre, considerandole un approdo ideale in cui vivere.

La denominazione di Trinacria venne data da parte degli antichi Greci, che ribattezzarono in tal modo la Sicilia per via della sua particolarmente conformazione geografica, derivante dalla presenza di ben tre promontori.

Prima dei Greci, però, ad abitare la Sicilia ci furono anche altre civiltà. I primi abitanti che compresero le potenzialità di queste terre, decisamente fertili, furono infatti i Sicani, senza dimenticare anche i Siculi e gli Elimi. Fu Tucidide, uno storico greco che visse intorno al V secolo avanti Cristo, a tramandare fino a noi come i Sicani erano arrivati in Sicilia arrivando dalla Spagna, anche se si tratta di un’affermazione che non trova concordi tutti gli storici, visto che numerosi docenti sono sostengono che, seguendo un avviso contrario rispetto a quello degli scrittori antichi, pare che il popolo dei Sicani, esattamente come quello dei Siculi, si sviluppò direttamente in Sicilia invece.

Il processo di insediamento di questi popoli

Tutto questo si verificò nel momento in cui le genti che, già a partire dal terzo millennio avanti Cristo erano solite insediarsi in tutta la parte centrale e sud-occidentale del territorio dell’isola siciliana, ben prima dell’anno 1000 avanti Cristo, dovettero trovare un sistema per riuscire ad affrontare tutti quei popoli che arrivavano in Sicilia passando dal mare. In questo senso, ben presto si accorsero di come avevano una lingua comune, ma non solo, dal momento che erano soliti condividere pure tanti usi, costumi e abitudini. In poche parole, compresero proprio in quel momento che erano diventati un unico popolo, ovvero i Sicani.

La nascita di quest’ultimo popolo, dal punto di vista temporale, precedette davvero di pochissimo lo sbarco di altre genti e tribù italiche, che arrivarono alle vicine regioni e che si caratterizzano per avere una notevole abilità in tutte quelle attività legate alla lavorazione del bronzo, ma anche nell’allevamento dei cavalli. Questi popoli finirono per unirsi agli indigeni, dando vita ai Siculi.

Infine, anche gli Elimi, suppergiù nel medesimo periodo storico, finirono per occupare la zona occidentale dell’isola, diventando una piccola comunità e dando vita a una sorta di multietnicità della Sicilia.

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