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Il terribile viaggio degli agnelli dall’Est Europa verso i macelli del Centro Italia

Last updated on 26 dicembre 2021

Animal Equality, Animal Welfare Foundation ed Enpa rilasciano oggi una nuova inchiesta che, attraverso il  monitoraggio dei camion trasportatori di agnelli provenienti da Romania, Polonia e Ungheria, rivela le tragiche condizioni di viaggio e la sofferenza che animali di poche settimane di vita sono costretti a sopportare prima di finire al macello.

agnelli inchiesta

Ogni anno tre milioni di ovini trasportati in Europa

Ogni anno sono oltre tre milioni gli ovini trasportati all’interno dell’Unione Europea. Di questi, più di due milioni vengono macellati all’arrivo. L’Italia da sola ne importa circa il 40%. Nel 2019 la maggior parte erano provenienti da: Romania, Ungheria e Polonia, ma anche da altri Paesi come Francia, Bulgaria e Spagna. L’84% di questi animali muore prima di raggiungere i 6 mesi di età. 

In Italia, soltanto nel periodo delle feste natalizie, vengono macellati  oltre 600.000 agnelli, la maggior parte proveniente dall’Est Europa. Durante questi trasporti, che possono durare diverse ore o intere settimane, la salute psicofisica degli animali viene del tutto compromessa a causa del sovraffollamento, delle temperature estreme e dello stress che subiscono. 

Nel corso di una settimana di indagini sul confine italo-sloveno, il team investigativo di Animal Equality, gli investigatori di AWF e le Guardie Zoofile di Enpa hanno potuto documentare il viaggio infernale che ogni giorno coinvolge milioni di animali a causa di una pratica ingiusta e anacronistica, il trasporto di animali vivi. 

Nel corso dell’inchiesta il team investigativo ha inoltre collaborato con le autorità segnalando i camion trasportatori di animali provenienti dall’Est Europa e fornendo il proprio supporto agli agenti di polizia intervenuti per eseguire i controlli necessari a verificare la regolarità delle condizioni di trasporto degli animali.

I punti salienti dell’inchiesta

L’inchiesta realizzata mostra in particolare:

  • Un camion monitorato dal team di Animal Equality che, dopo essere stato segnalato alle autorità, viene affiancato e fermato dagli agenti della polizia che procedono ai controlli.
  • Gli agnelli ammassati all’interno del camion di quattro piani sono molte centinaia, belano e si agitano. Si tratta di un indicatore di comportamento animale che indica forte stress, fame e sofferenza. A solo poche settimane di vita sono infatti costretti ad un minimo di 19 ore di viaggio. 
  • Un camion che trasporta agnelli segnalato alle autorità viene sottoposto a controlli. Nel corso degli accertamenti, gli agenti rilevano una temperatura interna al camion in cui sono rinchiusi gli agnelli pari al minimo consentito dalla normativa sui trasporti. I trasporti di agnelli sono infatti permessi con temperature tra i 5 e i 30 gradi centigradi. In questo caso i gradi riscontrati sono appena 6.
  • Agnelli nell’atto di leccare il soffitto dei piani metallici sovrapposti all’interno del camion ed anche le sbarre di contenimento laterale sulle fiancate del mezzo, segno che molto probabilmente non hanno ricevuto un’alimentazione corretta. 
  • Offrendo agli agnelli  dell’acqua in abbeveratoio aperto, inoltre, è risultata evidente la loro incapacità di abbeverarsi nonostante i chiari segnali di sete. L’incapacità di abbeverarsi indica che si tratta con molta probabilità di agnelli non svezzati, quindi con capacità di nutrirsi solo attraverso la suzione, come avverrebbe con l’allattamento materno. Con ogni probabilità anche questi animali sono stati allontanati dalle madri ancor prima di essere svezzati, lasciandoli a poche settimane di vita senza le cure parentali di cui necessitano e trasportati a centinaia in camion in cui – animali di simile età quindi agnelli appena svezzati o non ancora svezzati – non riescono ad abbeverarsi e nutrirsi correttamente. Il nutrimento a base di latte non può infatti essere somministrato in camion, come per gli adulti, ma deve essere predisposta una sosta per permettere l’alimentazione di tutti i cuccioli. 

All’interno dell’Unione europea il problema del trasporto di animali vivi interessa ogni anno più di un miliardo di polli, pecore, capre, cavalli, maiali e bovini trasportati anche verso Paesi terzi. 

“Come documentato dall’inchiesta che abbiamo realizzato, ancora una volta il trasporto degli animali vivi si dimostra un supplizio che provoca solo dolore e sofferenza sottoponendo inutilmente gli animali a un viaggio devastante prima di una fine ancora più tragica”, afferma la direttrice di Animal Equality Italia Alice Trombetta.

“Il regolamento europeo dice che gli animali devono essere trasportati in modo da non causare loro inutili sofferenze. Ma quando gli agnelli da latte – i cosiddetti agnelli non svezzati – vengono trasportati, si sa già che non saranno in grado di mangiare da soli, quindi si è consapevoli che questo causerà loro sofferenza inutilmente”, dichiara Tea Dronjic, project manager di Animal Welfare Foundation e veterinaria.

“Se vogliamo veramente vogliamo mettere fine alle sofferenze di questi animali è necessario non soltanto garantire il rispetto delle normative sul trasporto, normative che peraltro andrebbero rese ancora più garantiste, ma, soprattutto, cambiare i nostri stili di vita. Perché alla base della sofferenza animale ci sono sempre l’industria e il commercio della carne. E se c’è una cosa che questo periodo storico così complesso dovrebbe averci insegnato è che queste scelte di vita non sono più sostenibili”, dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa. 

Cosa prevedono le norme europee

Secondo il Regolamento Europeo 1/2005: “Nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni o a sofferenze inutili”. Eppure in altri indagini realizzate da Animal Welfare Foundation, in collaborazione con Enpa e Animal Equality, sono state regolarmente riscontrate violazioni della normativa vigente, tra cui: camion non idonei a tale tipo di trasporto; camion sovraffollati (alcuni con anche 850 agnelli) in cui gli animali non avevano spazio sufficiente né per sdraiarsi né per stare in posizione eretta senza toccare il piano superiore; trasporti misti di animali svezzati e non svezzati, in cui questi ultimi non avevano a disposizione sistemi di abbeveraggio utilizzabili; animali feriti o incastrati negli spazi fra i vari livelli del rimorchio; mancanza di controlli sullo stato di benessere degli agnelli; mancanza di riposo per gli animali; tempi di viaggio non rispettati. I trasporti provenivano da Ungheria, Romania e Polonia.

Il 2 dicembre 2021, la Commissione ANIT istituita presso il Parlamento Europeo ha riconosciuto, attraverso il proprio voto, la scarsa attuazione dell’attuale regolamento sui trasporti (regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio), soprattutto nei casi di trasporto di animali non svezzati, come vitelli e agnelli. Sebbene la commissione ANIT abbia raccomandato un’età minima per il trasporto dei vitelli, non ha previsto requisiti simili per gli agnelli non svezzati. 

A gennaio 2022 il Parlamento europeo voterà circa le nuove raccomandazioni presentate ed entro il 2023 la Commissione è chiamata a proporre nuove norme sul trasporto di animali vivi in Europa. Nel frattempo, Regno Unito e Nuova Zelanda hanno recentemente dichiarato di voler vietare il trasporto di animali vivi.

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