Last updated on 28 febbraio 2021
Immobiliare: dopo sette anni di crisi ininterrotta, il 2015 segna una piccola inversione di tendenza nel settore delle compravendite degli immobili in Sicilia. Rispetto allo scorso anno, sono cresciute del 4,8% le compravendite per gli immobili residenziali, pari a 30.076 transazioni effettuate e del 2,9% per quelli non residenziali, con 16.621 transazioni. Ma siamo ancora lontani rispetto alle quantità scambiate nell’anno pre-crisi (2008), con una flessione del 39,8% per gli immobili residenziali e del 31,8% per gli immobili non residenziali. E’ un’indagine dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato imprese Sicilia a rilevare i primi tenui segnali di risveglio del settore nell’Isola.
A livello provinciale, sono Palermo e Catania le città con il più alto numero di transazioni effettuate: 7.219 la prima e 6.134 la seconda. Seguono con un significativo distacco Messina (3.819), Siracusa (2.731), Agrigento (2.591), Trapani (2.467), Ragusa (1.848), Caltanissetta (1.635) e in fine Enna con 852 compravendite. Cresce, anche se di poco, il numero di occupati nel settore delle Costruzioni, che nel 2015 ha registrato 4 mila addetti in più (+4,2%) rispetto al 2014. “E’ una crescita che giunge dopo anni di stagnazione e difficoltà in cui il mercato ha perso 60 mila addetti- è il commento di Filippo Ribisi, presidente di Confartiginato Sicilia- che non può certamente indurci a cantare vittoria. Dal 2008 ad oggi, c’è stato un calo del 39,8% di occupati nell’edilizia e, al di là dei freddi e asettici numeri, significa che sessantamila famiglie sono rimaste senza uno stipendio. Continuano a mancare le commesse, non a caso rigistriamo una forte diminuzione della spesa in opere pubbliche, ovvero fabbricati, strade, porti e linee ferroviarie sia a livello locale sia nazionale. La strada per il recupero- prosegue Ribisi- è ancora lunga: i livelli di produzione delle costruzioni rimangano bassi rispetto al 2008. Riponiamo grandi aspettative sui provvedimenti che prevedono la riqualificazione del patrimonio immobiliare e l’emersione delle attività irregolari”. Che la tempesta che si è abbattuta sul comparto dell’edilizia non si sia del tutto placata, lo dimostrano i dati sulle imprese.
Nel 2015 in Sicilia le 22.206 imprese artigiane delle Costruzioni, che rappresentano il 44,5% del totale, rispetto al 2009 sono 4.074 in meno, pari ad una flessione del 15,5%, e rispetto al 2014 sono 754 in meno, pari a una flessione del 3,3%. In particolare, nel corso dei 6 anni (2009-2015) rileviamo un decremento più accentuato del numero di imprese registrate nella divisione Costruzioni di edifici (-22,4%), seguita da quella di Ingegneria civile (-12,7%) e dai Lavori di costruzione specializzati (-9,3%). Nel breve periodo (2014-2015) il calo più intenso lo osserviamo per la divisione Costruzioni di edifici (-4,6%), seguita da quella dei Lavori di costruzione specializzati (-2,3%) e dall’Ingegneria civile (-0,8%).
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