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Impianto pericolosi Scicli: ennesimo pasticcio della Regione, Tar accoglie ricorso azienda per una dmenticanza

Ennesimo  pasticcio della regione sulla vicenda relativa alla piattaforma per il trattamento di rifiuti pericolosi e non (autorizzata prima e sospesa dopo) in Contrada Cuturi, a meno di 2 chilometri dal centro abitato di Scicli. Nel decreto di sospensione dell’Assessore all’Ambiente della Regione Siciliana 162/Gab del 4 maggio 2016 con il quale è stata sospesa sine die l’efficacia del D.A. n. 159/Gab del 04.05.2015, è stato “dimenticato” di inserire la durata dell’efficacia, così per l’azienda vincere il ricorso presentato al Tar di Catania è stato semplicissimo. Il Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Catania, non è entrato nemmeno nel merito del procedimento, ma ha accolto il ricorso facendo emergere un vizio di istruttoria banale riguardante la mancata indicazione del termine di durata della interruzione dell’efficacia. Si tratta di un errore che rischia di rimettere tutto in discussione. La sospensione del decreto era arrivata dopo l’intervento di alcuni parlamentari che, in seguito alla imponente mobilitazione popolare, si sono mossi individuando, nel dds n 218 del 3 marzo 2016, una serie di vizi procedurali come, ad esempio, il parere dell’Arpa mai espresso e dato per assodato. La sentenza del Tar, emessa ieri, rimette tutto in gioco e si attendono numerose reazioni da parte del mondo della politica e della società civile. Il Comitato per la tutela della salute e dell’ambiente, costituitosi proprio per lottare contro la realizzazione dell’impianto, ha fatto sapere che chiederà immediatamente l’intervento di chi ha pubblicamente sostenuto che la revoca fosse praticamente pronta e denuncia il fatto che, nonostante gli esposti presentati, non sono stati mai fatti controlli sulle attività che ACIF sta conducendo

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