di Massimo Maniscalco
Secondo una consolidata tradizione si è celebrata, al Teatro Politeama, la consegna a 58 lavoratori meritevoli del riconoscimento denominato “ Stelle al Merito del Lavoro”. Presenti un sottosegretario al Lavoro, l’assessore regionale all’Economia, il prefetto di Palermo, e un rappresentante dei Cavalieri del Lavoro (Guido Filosto).
I saluti di rito, i brevi interventi sul tema imprese, lavoro, sviluppo, la premiazione si sono succeduti innanzi ad un pubblico non foltissimo ma interessato ed attento.
Cerimonia sobria ed elegante. Legittima la soddisfazione dei premiati per il riconoscimento della lunga e positiva militanza all’interno di aziende siciliane.
Alcune considerazioni: i premiati appartenenti ad aziende pubbliche sono stati di gran numero superiori a quelli appartenenti ad imprese private; i premiati delle aziende erogatrici di servizi pubblici sono stati di gran numero superiori a quelli appartenenti ad aziende manifatturiere ed aziende private.
Forse non è questo l’optimum che la collettività siciliana vorrebbe vedere rappresentato ad una celebrazione sui temi del lavoro.
Il problema numero uno, oggi, per le imprese, con particolare riferimento alle Piccole e medie imprese siciliane, è un semplice irrisolto problema di costi: tasse, oneri sociali, prezzi e tariffe, ritardi dei pagamenti da parte delle Pubbliche amministrazioni, lentezza delle procedure amministrative; tutti elementi rispetto ai quali i margini di manovra da parte degli imprenditori sono quasi inesistenti.
Le condizioni materiali che permetterebbero alle Piccole e medie imprese siciliane di fare impresa e competere anche con gli imprenditori di altri aree di Europa: buone infrastrutture, tariffe competitive, oneri sociali ragionevoli, basse aliquote fiscali per le società, snellimento di tutte le procedure amministrative, rispetto degli impegni di pagamento da parte delle Pubbliche amministrazioni, giustizia che funzioni nel rispetto di tempi logici.
Alla fine il tema del lavoro coniugato in tre modi: chi lo ha dovrebbe esercitarlo conseguendo valore aggiunto verificabile e controllato, chi non lo ha dovrebbe poterlo trovare se ha realizzato un corretto processo formativo (educazione, istruzione, formazione, specializzazione, selezione meritocratica), nessuno dovrebbe poter fare un doppio lavoro ove ne avesse uno pubblico.
Solo inserendo questi temi ai primi posti delle agende di Regione e Comuni sarà possibile assistere nei prossimi anni a cerimonie nell’ambito delle quali i lavoratori premiati per i loro meriti provengano anche da aziende produttrici di beni, da aziende manifatturiere, da aziende private.