Grande successo per La Casazza. La cittadina ennese è stata, lo scorso fine settimana, teatro della suggestiva ed affascinante rappresentazione itinerante di scene sacre in cui i personaggi in costume, divisi in gruppi, rievocano episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. “La Casazza di Nicosia” per il secondo anno consecutivo, dopo 165 anni dall’ultima rappresentazione avvenuta alla fine del XIX secolo, è stata riproposta con enorme successo e consenso.
L’evento ha, infatti, registrato una grande partecipazione di pubblico con oltre 3000 visitatori. Di questi il 30% provenienti da diversi comuni siciliani, infatti oltre ai visitatori dai vicini centri, sono giunti nel paese dei 24 baroni turisti da Piana degli Albanesi, Modica, Ragusa e Agrigento; presente anche un nutrito gruppo di emiliani in vacanza in Sicilia e curiosa la partecipazione di alcuni turisti olandesi richiamati dal fascino della manifestazione.
L’entusiasmo dei visitatori ha confermato il successo dell’evento, pubblico che ha percepito “l’orgoglio dei nicosiani nel proporre e far conoscere questa loro antica e straordinaria tradizione che per lungo tempo era stata dimenticata”.
La rappresentazione itinerante, della durata di due ore, nel suo insieme ruotava intorno a tre grandi scene. La prima scena “Cristo nell’orto che fa orazione e la cattura di Gesù” è stata allestita presso l’ex convento di Maria, un luogo poco conosciuto. In questa scena Gesù nell’orto degli ulivi, prega da solo con gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni i quali si addormentano; avviene il tradimento di Giuda e Gesù viene catturato. Pietro per difendere Gesù dall’arresto stacca un orecchio a Malco, orecchio che verrà riattaccato miracolosamente da Gesù. La scena si conclude con l’arresto del Cristo.
La seconda scena “Cristo portato dal sommo pontefice Caifasso e la negazione di Pietro” è stata collocata all’interno della chiesa di San Vincenzo Ferreri. Monumento, questo, che rappresenta uno dei tesori artistici e culturali della cittadina al suo interno sono presenti gli affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, del 1717. Gli spettatori dinanzi al monumento hanno trovato ad accoglierli due guardie del tempio poste ai lati del portale. Con l’ingresso in chiesa sono stati condotti in un ambiente molto suggestivo, animato da continui giochi di luci e scenografie che per un attimo hanno fatto dimenticare, allo spettatore, il luogo in cui si trovava; facendolo viaggiare nel tempo e nella storia. La scena era il processo di Gesù nel sinedrio ad opera di Caifa. Un Gesù interpretato in maniera intensa e profonda. Durante la scena l’ingresso di soldati al ritmo di tamburi ha sorpreso ed affascinato gli spettatori, i quali, inaspettatamente, si sono ritrovati a far parte essi stessi della scena. La rappresentazione è proseguita, con la scena minore della negazione dell’apostolo Pietro, fuori dalla chiesa in largo Mortificati dove è stato abilmente ricostruito un mercato dell’epoca e delle scene di vita quotidiana, con uomini, donne e bambini ad animare il tutto.
La terza ed ultima scena “Gesù portato dal preside Pilato, mandato dal re Erode e rimandato da Pilato” è stata collocata presso i ruderi della chiesa di Santa Domenica. Luogo il cui fascino è stato, ulteriormente, esaltato con un’imponente scenografia: la ricostruzione del palazzo pretorio sede del procuratore romano Ponzio Pilato con accanto il palazzo del re Erode. La scena vede un primo processo di Gesù interrogato da Pilato, il quale non convinto della colpevolezza invia l’imputato dal re Erode. L’interrogatorio del tetrarca è anticipato da un balletto, in cui spicca la figura di Salomè. Re Erode interroga Gesù ma non ricevendone risposta lo giudica pazzo facendogli indossare un velo bianco e lo rinvia a Pilato. Il popolo aizzato dai farisei tenta di corrompere il giudizio di Pilato, il quale non convinto della colpevolezza del Cristo, per placare la folla lo condanna alla fustigazione e successivamente al confronto per la liberazione tra lui e Barabba. Il popolo sceglierà Barabba e Gesù verrà condannato alla crocifissione.
Grande lavoro e impegno da parte di tutte le maestranze coinvolte, circa 400 persone, che hanno saputo realizzare scenografie e costumi con molta attenzione e grande dovizia di particolari. I personaggi, attori e figuranti, sono stati circa 230. Particolare e significativo è stato ritrovare a vestire i panni di attori i nicosiani di ogni estrazione sociale: dal medico, al contadino; dall’ingegnere, all’artigiano; tutti uniti, dal forte senso di appartenenza alla loro comunità, nel realizzare quest’imponente spettacolo e dare lustro delle loro meraviglie.Un paese Nicosia che dopo i fasti del, glorioso, passato di “Città Demaniale” vuole ripartire da eventi come questo, facendo conoscere la sua ricca storia ed il suo folclore.
Le suggestive locations di ambientazione delle scene i quartieri storici di Santa Maria Maggiore e di San Giuseppe, hanno avuto un ruolo importante poiché, hanno permesso di poter ammirare il ricco patrimonio artistico e culturale che la cittadina possiede. Il connubio tra passato e presente, portato in scena, va letto in una chiave moderna che è: la promozione turistica di un territorio dove l’economia può, e deve ripartire, con eventi come questo.
All’inaugurazione dell’evento, sabato 8 aprile, era presente anche l’assessore regionale al turismo Anthony Barbagallo, il quale compreso il grande potenziale che un evento del genere ha per il territorio si è detto “disposto ad inserire “La Casazza di Nicosia” all’interno della programmazione dei grandi eventi regionali.”
L’assessore Ivan Bonomo ha dichiarato “Sono state giornate del riscatto e dell’orgoglio nicosiano, per la partecipazione diffusa e la sinergia che si è venuta a creare con tutte le associazioni cultura e teatrali e, anche, i cittadini comuni che hanno voluto collaborare alla realizzazione dell’evento”.
“La riuscita c’è stata – ha continuato Bonomo -, grazie al grande lavoro dei gruppi interni, di cui le varie associazioni fanno parte. Infatti, protagonisti indiscussi sono stati il gruppo logistica, il gruppo promozione e marketing, il gruppo costumi, il gruppo allestimento percorsi ed il gruppo recitazione a cui va il nostro ringraziamento. Quest’anno abbiamo raggiunto un eccellente livello che oltre a darci molta soddisfazione, ci permette di pensare già alla “Casazza 2018”.”