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Inaugurato il ponte elettrico che unisce Sicilia e Calabria

La nuova linea elettrica Sorgente-Rizziconi firmata Terna è stata  inaugurata  dal premier Matteo Renzi e dall’ad della società, Matteo Del Fante. Rappresenta uno snodo simbolo dell’Italia «capace di fare cose meravigliose» (copyright dello stesso Renzi): un vero “ponte dell’energia”, 105 chilometri di elettrodotto, di cui 38 chilometri di cavo sottomarino a corrente alternata, posato a 376 metri di profondità. «E che l’infrastruttura sia «eccezionale», come ribadisce il ceo Del Fante, lo dicono i numeri che l’ad elenca con una punta di orgoglio, senza peraltro nascondere le difficoltà di un progetto – che promette 600 milioni di risparmi annui per il sistema elettrico – costato oltre 700 milioni di euro e giunto al traguardo a cinque anni dall’avvio dei lavori e dopo un difficile slalom tra ricorsi e lungaggini, sbloccati solo di recente. 

IL NUOVO ELETTRODOTTO TRA SICILIA E CALABRIA

Questa linea, rimarca Del Fante, «racchiude in sé tre diversi record. Il primo è rappresentato dal cavo sottomarino a corrente alternata, a 380 kilowatt (che andrà a più che triplicare il collegamento già esistente tra la Sicilia e il “Continente”, ndr), il più lungo al mondo; il secondo è il pozzo verticale che scende per quasi 300 metri dentro la montagna, servito per l’approdo in Calabria, il più profondo finora approntato; e il terzo, infine, rinvia al più lungo tunnel orizzontale di 2,8 chilometri (che ospita i cavi ad altissima tensione), mai costruito fino a questo momento al mondo».

Per la Sicilia, sarà una decisa boccata d’ossigeno visto che consentirà all’isola, spesso vittima negli ultimi anni di black out e di imbottigliamenti, di allineare una volta per tutte il prezzo dell’energia all’asticella “nazionale” e di incrementare fino a 1.100 megawatt la capacità di trasporto dell’energia proveniente dall’Italia continentale. 

TUNISIA.   “E’ un’ambizione dell’azienda, abbiamo presentato il progetto a livello europeo. Terna ha anche la vicepresidenza europea delle associazioni categoria di chi trasmette energia in alta tensione, il progetto è stato approvato nella sua prima fase, speriamo di ottenere anche un supporto finanziario dall’Ue che riconosce formalmente oggi la valenza geopolitica di un collegamento dal sud della Sicilia al nord della Tunisia”. Così l’ad di Terna Matteo Del Fante risponde a chi gli chiede del progetto di collegare con elettrodotti Nord Africa e Italia. “Dare sicurezza di approvvigionamento elettrico alla Tunisia evitando i continui blackout che ci sono in quel Paese sarebbe dare un segnale tangibile che l’Europa sta facendo qualcosa di concreto con loro”, spiega Del Fante osservando come ci siano inoltre due linee elettriche che collegano la Tripolitania con la Tunisia.

RENZI, IL PONTE, IL SUD.  “E’ un’opera fattibile, i nostri ingegneri sono tra i migliori al mondo ma la affronteremo solo dopo aver completato le opere” ancora in corso in Sicilia e Calabria, a partire dall’autostrada Sa-Rc, sottolinea Renzi a proposito del ponte sullo Stretto di Messina. Il capo del governo ripunta i fari sul Sud: “il Mezzogiorno può ripartire, il governo ci crede, con buona pace di chi diceva che l’aveva dimenticato”, scandisce il premier elencando, dal G7 in Sicilia l’anno prossimo alla festa del Pd di fine estate che si terrà forse in provincia di Ragusa, terra di Montalbano, i ‘grandi eventi’ che ha pensato per il Meridione. Eventi e opere che, nel suo piano, dovranno servire a riaccendere l’orgoglio del Sud e di un Italia “capace di opere straordinarie”, proprio come il Vincenzo Nibali che nelle stesse ore si prende il Giro. E’ un racconto capillare, quello di Renzi, per tentare di far uscire il Paese “dalla logica e dalla retorica per cui al Sud non si riescono a fare le cose” ma che ha, di fatto, come obiettivo finale la vittoria del cruciale referendum d’ottobre su una riforma costituzionale “che semplifica, riduce i costi e i tempi della politica” laddove – rimarca – il fronte del No vuole mantenere “un sistema di inciuci e ingovernabilità”. E il racconto odierno del premier, in quello che lui stesso su Twitter definisce “un sabato italiano” (e nel quale ad accompagnarlo c’è anche la moglie Agnese) parte dalla Biennale di Venezia, dove Renzi annuncia la firma di un decreto governativo che dà 500 milioni alle periferie e che si inscrive nel piano “per ogni euro in sicurezza un euro in cultura” rilanciato dall’Italia anche in Ue dopo gli attentati del Bataclan. I fondi sono “operativi ora tocca ai sindaci fare progetti credibili”, spiega poi il capo del governo da Scilla, dove arriva dopo aver firmato il protocollo d’intesa per il recupero dell’area del Porto Vecchio di Trieste. E in Calabria Renzi inaugura il ponte elettrico di Terna ch unisce – con 600 milioni di risparmi in costi energetici e moltiplicando le capacità e l’utilizzo delle rinnovabili – Sicilia e Calabria. Per il ponte ‘in carne e ossa’, quello che dovrebbe permettere ad auto e treni ad alta velocità di arrivare senza stop da Torino a Palermo ci sarà invece da attendere. “Bisogna essere credibili”, osserva Renzi dimostrando, però, di crederci più che mai: “l’alta velocità non può fermarsi a Eboli”.

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