Galati Mamertino. Un Museo dedicato alla storia della farmacia in Sicilia, borse di studio per gli studenti, un polo di ricerca sulle erbe officinali dei Nebrodi e la creazione di un centro di analisi per i funghi in collaborazione con il Parco dei Nebrodi. Sono solo alcune iniziative messe in cantiere dalla Fondazione Sebastiano Crimi creata a Gatali Mamertino (Messina) da Rocco, figlio maggiore del farmacista scomparso qualche anno fa. Una Fondazione di famiglia nel cuore del Parco dei Nebrodi, la prima del genere in quest’area della Sicilia, avviata all’inizio di luglio che già si propone come motore di sviluppo e luogo di stimolo culturale e scientifico. Una svolta per il paese che si confronta quotidianamente con lo spopolamento e che è alla ricerca di un modello di sviluppo alla luce della crisi della finanza pubblica su cui si è retta per anni l’economia di questi luoghi. Rocco non nasconde l’ambizione di fare della Fondazione un catalizzatore, un centro di attrazione anche per il mondo scientifico: basta scorrere l’elenco dei componenti del comitato scientifico della Fondazione e le collaborazioni già avviate per capire quali siano gli obiettivi di breve, medio e lungo termine. Uno degli obiettivi, per esempio, è quello di animare il dibattito culturale con incontri periodici, convegni, dibattiti: anche a questa esigenza risponde il progetto di restauro di un antico opificio (un frantoio utilizzato fino agli anni Cinquanta del secolo scorso per la produzione di olio) in Museo e centro convegni. Il tutto con investimenti privati. E’ un modello che si va delineando e che prenderà forma più definita nei prossimi mesi: in termini concreti l’apertura della sede ha già prodotto due nuovi posti di lavoro. “Ci muoviamo per fare rete con le istituzioni – dice Rocco – perché riteniamo che la collaborazione possa portare grandi risultati. Il nostro ambito è quello farmaceutico ma in quest’ambito possono rientrare parecchie cose. Una tra tutte: Galati è un paese noto in tutta la Sicilia per i funghi ma non c’è in quest’area un centro di analisi, un luogo in cui i raccoglitori possano portare i funghi raccolti per farli esaminare ed essere sicuri di non correre rischi. Ecco noi vogliamo crearne uno e stiamo lavorando per farlo in collaborazione con il Parco dei Nebrodi”. Altro progetto lega la ricerca universitaria (per esempio nella fase di preparazione delle tesi di laurea) alla grande disponibilità di materia prima nei boschi del Parco: quelle erbe che i contadini utilizzavano anche per curare alcune patologie (certamente minori) su cui forse è il caso di indagare per capire se è possibile usarle oggi per nuovi prodotti nell’ambito farmaceutico e dell’industria cosmetica.
Innovazione, farmaceutica: a Galati Mamertino nasce la Fondazione Crimi
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