Il medico, accusato di falso, truffa e peculato, secondo quanto ricostruito dai due giornalisti, avrebbe detto a Crocetta che «Lucia Borsellino va fatta fuori. Come il padre». L’intercettazione è stata smentita dalla procura di Palermo che ha così indagato Messina e Zoppi per calunnia e pubblicazione di notizie false e esagerate.
Oggi si è svolta la prima udienza dell’incidente probatorio richiesto tre mesi fa dagli indagati e il gip di Palermo Agostino Gristina ha disposto la perizia parziale sulle intercettazioni tra Tutino e Crocetta, limitando il riascolto e la trascrizione delle conversazioni tra i due alle sole intercettazioni “offerte” dalla polizia giudiziaria. Una decisione suggerita dalla procura, alla quale si sono opposti gli avvocati che sostengono si tratti di un parziale limite alle richieste della difesa dei giornalisti. Per gli avvocati «i giornalisti hanno agito nella consapevolezza di esercitare un vero e proprio dovere di cronaca».
L’incidente probatorio era stato chiesto lo scorso agosto per ascoltare tutte le conversazioni di Tutino, comprese quelle ritenute non utilizzabili dai pm. Il gip, invece, ha limitato il lavoro del perito nominato oggi. I pm che erano presenti all’incidente probatorio, l’aggiunto Leonardo Agueci e il sostituto Claudio Camilleri, in apertura di udienza avevano chiesto la revoca dell’ammissione dell’incidente probatorio, sostenendo che non ci fossero i presupposti e che, comunque, per la procura pendendo ancora l’indagine per truffa su Tutino, sussistesse il segreto investigativo. L’istanza è stata respinta dal giudice.
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