PALERMO. Internazionalizzazione e innovazione sono le parole chiave. Portare l’apertura al mercato estero della Sicilia dall’attuale 14 per cento al 30 per cento entro il 2023 è invece l’obiettivo del Print, il piano regionale per l’internazionalizzazione Sicily 2020 cui sta lavorando l’assessorato regionale alle Attività produttive guidato da Mariella Lo Bello. Un Piano, cui gli uffici hanno cominciato a lavorare il primo marzo, ovvero il giorno dopo il via libera da parte del comitato di sorveglianza del Po Fesr 2014-2020 che ha deliberato sui “Requisiti di ammissibilità e criteri di selezione” avvenuto il 29 febbraio.
Il nostro obiettivo, dice l’assessore Lo Bello, è di «Mettere insieme politica, scienza e industria guardando al resto del mondo – valorizzando l’approccio integrato delle tematiche per cui il tema dell’internazionalizzazione risulta imprescindibilmente legato all’innovazione, alle start up, alle reti d’impresa e alle politiche industriali». Di fatto i lavori sono in corso e la prima fase con un’ampia consultazione con il partenariato, con le università, il Cnr, tutte le branche dell’amministrazione regionale coinvolte e con ulteriori appuntamenti: uno con i rappresentanti dei parchi naturali e l’altro, spera l’assessore, con i rappresentanti dell’Anci «che fin qui non sono stati presenti ma siccome pensiamo che la colpa sia nostra vogliamo confrontarci per capire il perché». Appuntamento cruciale quello del primo aprile, giorno in cui è prevista una giornata di lavoro a Villa Malfitano per presentare gli strumenti previsti dal piano. «Anche per queste giornate di riavvio dei lavori si è avuta ulteriore prova di uno spirito di collaborazione pronto e costruttivo verso l’internazionalizzazione e sopratutto verso la consapevolezza e la volontà di costruire una strategia che punti a raggiungere il 30% quale grado di apertura internazionale al 2023» dice l’assessore.
Un piano, che nella fase operativa darà gestito dallo Sprint (che è diretto da Maria Stassi) che comunque dovrà essere approvato definitivamente dalla giunta regionale e, secondo previsioni, il via libera dovrebbe arrivare entro la fine di aprile al massimo per i primi di maggio. Per sbloccare i bandi e dunque le risorse (in totale su questo fronte sono disponibili 150 milioni per l’intera programmazione) sarà necessario però aspettare che si metta in moto il Fesr.