PALERMO – “ Questa manovra finanziaria – spiega il governatore Rosario Crocetta durante la conferenza stampa a seguito dell’approvazione della finanziaria – per me si chiama rivoluzione. Poi, qualcuno si sente ‘punciutu’ per la vicenda del petrolio, o dell’Ircac, per i teatri”. Sono queste le parole che hanno scatenato la reazione di Legacoop, Confcooperative e Agci.
“Siamo certi che il Presidente Crocetta sia stato male informato e auspichiamo – si legge in una nota diffusa dalle tre associazioni – che voglia presto convocarci per confrontarci nel merito della questione Ircac”. Le Centrali Cooperative, quindi, sarebbero escluse dalla gestione dell’istituto già da cinque anni, una condizione dovuta alla decisione del governo regionale, presieduto allora da Leanza, di aprire una stagione commissariale dell’ente.
“L’Ircac ha una disponibilità liquida depositata presso Unipol Banca, quale tesoriere dell’ente, di euro 105.894.051 di cui impegnati euro 96.184.277. La Unipol Banca – si legge ancora nella nota -corrisponde direttamente alla Regione Siciliana sui detti depositi, un tasso di interesse pari al 6,50%”. Inoltre sembrerebbe che le spese di funzionamento dell’istituto, sui quali non graverebbero i compensi degli amministratori, che non sono coperti dagli interessi generati, ma, come prevede l’art. 55 della Legge Regionale n. 10/99, sono coperti dalla commissione sui finanziamenti gestiti.
Non sarebbe quindi reale la situazione, descritta da Crocetta, sui compensi degli amministratori dell’Istituto regionale per il credito alla cooperazione, che secondo le associazioni cooperative sembra “dimenticare invece di come alcuni decreti” abbiano bloccato una parte del fondo finanziario dell’Istituto. “Il particolare di non poco conto, che evidentemente non è stato riferito al Presidente, e che tale blocco non è dipeso dall’Ircac ma dalla Regione Siciliana – si legge ancora nel comunicato diffuso dalle associazioni – con propri decreti”. L’invito di Legacoop, Confcooperative e Agci è quello di provvedere a revocare i decreti che bloccano i fondi e metterle a disposizione delle cooperative dell’Isola. Uno sblocco che porterebbe una nuova liquidità all’Istituto che oggi opera con nove milioni di euro circa.
“Non c’è nessun interesse nascosto delle centrali cooperative le quali, fino a prova contraria, hanno a cuore semplicemente le legittime aspettative delle cooperative. Anche quelle in materia di credito, e ciò soprattutto oggi alla luce della ristrettezza dei finanziamenti bancari. Perché le centrali desiderano unicamente che le cooperative siciliane continuino a garantire alla Regione le performance che hanno garantito in questi anni”. I risultati rivendicati dalle cooperative siciliane descrivono una crescita occupazionale del 4,1 per cento nel periodo 2008-2011, proprio in un momento in cui la capacità occupazionale è fortemente diminuita.
“Siamo sicuri che anche il Presidente Crocetta abbia a cuore lo stesso obiettivo ci auguriamo, appunto, che al più presto voglia convocarci – conclude la nota – per ascoltare le nostre proposte in materia di credito e di sviluppo cooperativo. Poi sarà ovviamente lui a valutarle ed a decidere se sono sensate o meno”.