E’ stato firmato, nel corso della riunione convocata dall’assessore regionale per la Salute Lucia Borsellino, il secondo accordo transitorio della Regione Siciliana con l’Ismett per ulteriori tre mesi, “al fine di garantire – spiega una nota dell’assessorato – la regolare prosecuzione delle funzioni dell’Istituto senza soluzioni di continuità. Tale termine potrà essere anticipato al periodo strettamente necessario al perfezionamento dei nuovi accordi”.
Il presidente Crocetta si congratula con l’assessore Borsellino e con il manager del Civico, Giovanni Migliore, per l’accordo di proroga di tre mesi, alle condizioni attuali, raggiunto con l’Ismett di Palermo. “Questo consentirà di proseguire serenamente il lavoro di alto livello scientifico, ma è chiaro che concludere rapidamente un accordo innovativo con l’Ismett è una priorità del governo. Lunedì – aggiunge il presidente – insieme al manager e all’assessore, incontrerò i dirigenti dell’Ismett per ragionare sulla nuova convenzione e cercare di concludere un accordo definitivo, che mi auguro possa arrivare entro la prossima settimana. L’Ismett, rappresenta per noi un punto centrale della sanità siciliana, che consente non solo di evitare emigrazioni ma addirittura attrae e può attrarre pazienti del Mediterraneo, dell’Europa e del resto d’Italia”.
Ma nella maggioranza la tensione è alta, tanto che Nino Oddo, deputato del Psi tra i più vicini a Crocetta e Borsellino, va giù pesante. Oddo, componente della commissione d’inchiesta, costituita nell’ambito della commissione sanità, che punta a far luce sulla gestione di alcune strutture sanitarie dell’isola, ha esaminato la situazione dell’Ismett di Palermo, che si accinge a rinnovare la convenzione con la Regione Siciliana.
“Da un primo esame – ha detto Oddo- sono emerse alcune ombre e degli obiettivi non rispettati nell’arco dello scorso triennio, ad iniziare da alcuni numeri. A fronte dei circa 100 trapianti d’organo e interventi di alta chirurgia eseguiti l’anno si registra una spesa di 93 milioni di euro”. Una sproporzione in termini numerici si registra anche nella quantità dei dipendenti: otto unità per posto letto. Per Oddo “se venisse applicato lo stesso criterio ad altre strutture sanitarie dell’isola, le corsie sarebbero occupate da così tanti medici e infermieri da non lasciare spazio agli utenti”!
Tra gli obiettivi non rispettati, quello di fare dell’Ismett una sorta di “nave scuola” dove “addestrare” giovani medici. “L’istituto- evidenzia- dovrebbe rappresentare un centro di alta formazione dove le conoscenze e le abilità acquisite costituiscano un prezioso bagaglio da trasferire ad altri giovani professionisti”. “Un altro degli obiettivi falliti- prosegue Oddo- è quello della mobilità attiva. La struttura non riesce ad attirare abbastanza utenti da altre regioni d’Italia o da altri paesi. Una situazione paradossale dal momento che si tratta di un polo d’eccellenza a livello mondiale nel campo dei trapianti”.
“Questi dati ci devono fare riflettere sul rapporto costi- benefici- conclude il deputato regionale- Quale modello di sanità vogliamo per la Sicilia? Singole cattedrali nel deserto di cui usufruiscono 100 persone o vogliamo innalzare il livello medio di tutte le strutture sanitarie per i cinque milioni di siciliani”?