Gli aspetti naturali si confermano anche come principale elemento di scelta della destinazione di vacanza degli europei: tre su dieci scelgono infatti luoghi legati alla natura (+ 4% rispetto al 2012). Infine secondo gli italiani la sostenibilità è più una opportunità che non un freno allo sviluppo di un’area turistica, mentre il 60% degli italiani ritiene che la sensibilità per l’ecoturismo e il turismo sostenibile nei prossimi 10 anni crescerà.
Di tutto questo si parlerà a Favignana, Levanzo e Marettimo, ovvero l’arcipelago delle Isole Egadi in provincia di Trapani, che per un lungo fine settimana dal 28 maggio al 2 giugno prossimi diventerà capitale del turismo all’aria aperta con l’iniziativa “Isole Egadi a pedali, a remi, a piedi”, promossa da Vivilitalia con il Comune di Favignana e l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.
La cinque giorni delle Egadi, che rientra anche nel programma di Voler Bene all’Italia, la Festa Nazionale dei Piccoli Comuni di Legambiente, sarà aperta dal convegno–dibattito, “Nuovi Turismi ambientali per la crescita dei territori”, che vedrà gli interventi dei massimi esperti italiani del settore fra i quali Paolo Grigolli, Direttore di Trentino School of Management, Stefano Landi dell’Università Luiss di Roma, Sebastiano Venneri di Vivilitalia, Michela Valentini di Talenti Italiani, Chiara Bille dell’APT di Rovereto esperta di web marketing legato al turismo, insieme ad esperti di attività all’aria aperta come Diego Ruggirello e Giuseppe Gallo, guide di climbing, Francesco Petralia di Sottocosta per il kayak da mare, Andrea Giorgi di Four Season per l’escursionismo a piedi, Michele Mutterle della Fiab per il cicloturismo e Gianfranco Zanna di Legambiente Sicilia per il turismo natura. Padroni di casa il Sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto e Stefano Donati, Direttore dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.
E poi ogni giorno, laboratori ed escursioni gratuite e aperte a tutti di cicloturismo, lezioni di climbing sulle pareti rocciose, trekking a piedi e laboratori di kayak da mare. Una full immersion nel turismo en plein air, dove per una volta, alle Egadi non sarà il mare a farla da padrone, ma piuttosto il legame con la natura e la bellezza delle isole, nel segno del turismo di qualità, amico dell’ambiente. L’obiettivo sarà far capire insomma, con l’esperienza diretta, come questi territori, come molti altri in Italia, possono offrire proposte alternative al classico turismo balneare, per destagionalizzare l’offerta e creare opportunità occupazionali sul territorio anche fuori dai tradizionali mesi estivi.
“Con questa iniziativa”, spiega Giuseppe Pagoto, sindaco di Favignana e Presidente dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi, “vogliamo far conoscere il nostro territorio in una chiave nuova, non solo quella legata al turismo balneare ed estivo, ma attraverso le tante possibilità che questo offre, come appunto le attività sportive all’aria aperta. E’ un settore sul quale crediamo fortemente e sul quale stiamo investendo, perché punta sulla tutela dell’ambiente e sulla sua bellezza”.
“Negli ultimi anni”, dichiara Stefano Donati, direttore AMP Isole Egadi, “abbiamo dato concretezza alla tutela dell’area marina protetta, ma senza dimenticarci di puntare sulla fruizione turistica responsabile, la nautica da diporto, la subacquea. Oggi guardiamo ai turismi sportivi ecosostenibili. Il mix di paesaggio, natura, storia e gastronomia delle Egadi è perfetto per attrarre queste nuove forme di turismo, destagionalizzato, che non consuma risorse e genera ricchezza per i territori”.
“L’esperienza delle Egadi”, commenta Sebastiano Venneri, presidente di Vivilitalia, “può essere replicata nelle tante isole minori del Paese, ma anche in tanti luoghi di pregio del nostro territorio, specie quelli ancora lontano dai flussi del turismo di massa, dove è possibile offrire occasioni per promuovere proposte di vacanza legate al benessere, allo sport e all’attività all’aria aperta e dove paesaggi naturali preziosi e ben conservati diventano anche palcoscenico privilegiato per una fruizione sostenibile e piacevole del territorio”.